Asìa e consorzi, alta tensione: trattativa per evitare scioperi
Picchetto annunciato dei sindacati del "consorzione" Napoli-Caserta
Domani il tavolo in Regione con tutte le organizzazioni sindacali dei dipendenti delle aziende dei rifiuti e dei consorzi di bacino. All’esito della riunione all’assessorato dell’Ambiente sono legate anche ulteriori agitazioni dei lavoratori, a cominciare da quelli dell’Asìa, che avevano minacciato di riprendere lo sciopero che nelle settimane scorse avevano riaperto la crisi dei rifiuti in città. Ma c’è già una spaccatura, che riguarda in particolare la separazione dei due fronti: dipendenti delle aziende e lavoratori dei consorzi. In concomitanza con la convocazione di domani le sigle Rdb, Confsal, Uap, Cesil, Slai Cobas e fesico Confsal hanno organizzato un presidio permanente sotto la sede di palazzo Santa Lucia. «I dipendenti dei consorzi di bacino - scrivono - non intendono essere accomunati alle problematiche di Asìa Napoli in quanto la legge 26/2010 riguarda solo ad i Consorzi di bacino». Intanto la situazione sul campo è ancora a rischio e si segnalano diversi punti di criticità nella raccolta. «Ampie zone dei quartieri del centro - sono invase da rifiuti d'ogni genere, specialmente ingombranti mischiati ad umido. Al viale Fornelli alle Rampe Brancaccio, vi sono enormi cumuli di rifiuti che, sebbene segnalati da giorni, giacciono sulla strada. Ma lo stesso spettacolo si verifica nelle zone più isolate come i vicoli dei Quartieri Spagnoli, il Monte Echia, Via Egiziaca, Via Monte di Dio, Via Nicotera, i Gradini del Pallonetto». È quanto denunciano il presidente della I Municipalità di Napoli, Fabio Chiosi ed il suo vice Maurizio Tesorone. «Una situazione - commentano - che sta diventando insostenibile, la cui gravità è acuita dal caldo e dalla conseguente presenza di insetti e ratti. Si moltiplicano, ovviamente, le proteste dei cittadini nei confronti dell'Asia che, ormai, risponde a malapena alle segnalazioni». «Non c'è un minuto da perdere - continuano Chiosi e Tesorone. Lunedì va scongiurato il ripetersi dello sciopero. Ma soprattutto Comune e Provincia devono percorrere la strada della responsabilità per evitare una catastrofe. Il Comune chiarisca i reali motivi della scissione di Asia in due società, e la Provincia garantisca il corretto e costante smaltimento dei rifiuti. Ci chiediamo - concludono Chiosi e Tesorone - perchè in una situazione del genere l'Assessorato all'Igiene non risponda alle richieste di controllo che inviamo, segnalando i siti dove occorre impiegare la Polizia Ambientale. Chiederemo conto di quanti verbali, dall'inizio dell'anno, siano stati elevati dalla Polizia Ambientale per il mancato rispetto delle norme e delle regole sullo sversamento dei rifiuti».