Montaguto dice addio alla statale 90
Montaguto. Non sarà operato un semplice ripristino della vecchia bretella nelle vicinanze del km 43 della Statale 90 delle Puglie. Ma quasi certamente sarà realizzata, ampliando l’attuale tracciato, una strada normale, con caratteristiche di arteria statale, senza dover impiantare ai piedi della frana i semafori per il senso unico alternato di marcia. È questo l’ orientamento che la Protezione civile sembra aver assunto dopo un’ulteriore studio del fenomeno franoso e l’emissione di un’ordinanza con la quale si affidano ad un’impresa locale lavori per 300mila euro. La novità va indubbiamente interpretata come una scelta che comporta, per il momento, in attesa di un progetto definitivo per la messa in sicurezza dell’intera area, l’abbandono del progetto di recuperare subito il vecchio tracciato della statale, tuttora sommerso dal terreno argilloso. Sarebbe troppo costoso, impegnativo e probabilmente inutile. L’ingegnere Angelo Pepe e i suoi più stretti collaboratori, insomma, ritengono che una bretella più ampia, sicura e alquanto più distante dal movimento franoso, rimane la soluzione migliore (forse definitiva) per assicurare , di qui a qualche settimana, i collegamenti tra l’Arianese e il Foggiano. Dopo l’impegno mantenuto di riaprire la ferrovia, bisognava puntare decisamente su una arteria che non fosse troppo precaria e bisognosa di continue manutenzioni. Ma soprattutto su una strada che potesse assorbire meglio l’intenso traffico automobilistico proveniente da Benevento e Avellino, specie nel periodo estivo. Certo, dopo le ultime piogge, si è aggiunta qualche preoccupazione in più. Il conto alla rovescia che puntava sui primi giorni di luglio per la ripersa dei collegamenti viari va sospeso. Anche per le maggiori opere da realizzare, la data della probabile riapertura della bretella va spostata al 10 di luglio. Nel frattempo prosegue il duro lavoro dei militari dell’undicesimo genio guastatori di Foggia e proseguono anche i rilievi sul corpo della frana dei tecnici dell’Università di Firenze e di Perugia, incaricati dal sottosegretario Guido Bertolaso, di individuare un progetto per tenere definitivamente sotto controllo la frana. I sindaci della valle del Cervaro sono favorevoli alla realizzazione di una bretella più ampia. Le preoccupazioni si spostano, piuttosto, sulle condizioni della statale delle Puglie, che da Savignano Scalo fino a bivio di Bovino presenta dissesti, buche e tratti sconnessi. Per non parlare di due piccoli movimenti franosi tra Savignano e bivio di Orsara. Anche per questo motivo si guarda con speranza all’incontro che si terrà sabato prossimo a Montaguto con il presidente della Provincia, Sibilia. In quella occasione si parlerà del futuro del territorio, un futuro che non può prescindere dal miglioramento della strada statale. «Noi sindaci – spiega Oreste Ciasullo, primo cittadino di Savignano – riteniamo che si debba partire dalla statale 90 delle Puglie. Ammodernare la strada, ridurre i tempi di percorrenza per Foggia e Ariano sono necessità avvertite da tutti. Ma soprattutto dai giovani che intendono cimentarsi nelle attività produttive». La frana di Montaguto ci ha fatto risvegliare probabilmente da un certo torpore. Lo capiscono tutti che bisogna imprimere una svolta anche alla gestione del nostro territorio e dei nostri comuni. Di questo vogliamo parlare con i rappresentanti della Provincia. Ma per individuare soluzioni possibili».