Asa, il nuovo presidente batte subito cassa
Poco più di un’ora di colloquio con i dirigenti dell’azienda e subito i primi atti concreti, come la convocazione del consiglio di amministrazione e la richiesta urgente ad «Irpiniambiente» ed al soggetto liquidatore del Cosmari Avellino 1 di rimpinguare le casse della società. Edoardo Volino, neo presidente dell’Asa ha iniziato «a mettere le mani» con gli annosi e evidenti problemi della società di viale Italia. Lunedì scorso il consueto saluto informale e le presentazioni di rito con i dipendenti degli uffici, ieri il neo presidente è entrato nel vivo delle questioni di maggiore urgenza. Ieri mattina, accompagnato dal vicepresidente Francesco Tedesco, Volino ha riunito i dirigenti dei tre settori, amministrativo, tecnico ed operativo, per conoscere da vicino le reali condizioni dell’azienda. Al centro della riunione le vicende relative alle sofferenze finanziarie dell’Asa, che, nel giro di pochi giorni, rischiano di mettere in ginocchio la società e di decretare il blocco dei servizi. Il neo presidente, in linea anche con quanto ripetutamente aveva fatto il suo predecessore, Angelo Romano, non ha perso tempo invitando con nota scritta, Walter Palermo e Francesco Russo, rispettivamente massime cariche del soggetto liquidatore del Cosmari e della società provinciale Irpiniambiente, a disporre il pagamento delle fatture relative ai crediti che l’Asa vanta verso i due soggetti. «E’ un atto dovuto - spiega Edoardo Volino – ma allo stesso tempo necessario per garantire la piena funzionalità dell’azienda e il pagamento delle spettanze ai dipendenti, alla luce anche delle imminenti scadenze relative alla quattordicesima mensilità e agli stipendi di giugno da corrispondere nei primi giorni di luglio. I ritardi nei pagamenti hanno determinato condizioni non più sostenibili e che inevitabilmente si potrebbero ripercuotere proprio sul servizio di raccolta e spazzamento. Ritengo – commenta il presidente dell’Asa – che con il dovuto senso di responsabilità da parte di tutti gli amministratori, si possano garantire le giuste condizioni per offrire un servizio efficiente e consentire all’azienda di procedere alla regolare manutenzione dei mezzi, allontanando anche lo spauracchio dell’agitazione da parte dei lavoratori». La stessa richiesta inoltrata ai due maggiori debitori dell’Asa sarà poi trasferita anche ai comuni che ancora non hanno provveduto a rimettere i canoni arretrati. Le difficoltà ad organizzare i servizi, derivanti dalla mancanza di liquidità, disponibilità necessaria all’approvvigionamento di pezzi di ricambio e per sottoporre i mezzi aziendali alla regolare manutenzione saranno affrontate nel corso del prossimo consiglio di amministrazione, il primo della presidenza Volino, convocato lunedì 28 giugno. Al presidente Volino toccherà l’arduo compito di riportare le casse societari ad un sostanziale equilibrio, nei prossimi sei mesi che separano l’azienda di viale Italia dallo scioglimento e dalla confluenza nella società provinciale, ma Volino sarà anche impegnato nel determinare un cima di distensione nei rapporti con la parte privata che sono stati alla base delle ultime note vicende che hanno caratterizzato la vita dell’Asa e hanno determinato le dimissioni dell’ex presidente Angelo Romano.