Un quartiere in rivolta: «Noi condannati in discarica»

Rabbia a Sn Pietro a Patierno "Scarichi illegali ogni giorno e aumenta il tasso di mortalità"
23 giugno 2010 - Giuliana Covella
Fonte: Il Mattino

Sono scesi in strada per manifestare il loro disagio di fronte alla sordità delle istituzioni, ma soprattutto per lanciare l’allarme su un pericolo che è sotto gli occhi di tutti e di cui nessuno sembra prendere atto. I cumuli di rifiuti tossici che invadono le strade sotto le loro finestre e che continuano a mietere vittime (l’ultima, un uomo di 51 anni morto una settimana fa con un tumore ai polmoni) nel quartiere-discarica dell’area Nord. Oltre duecento residenti di San Pietro a Paterno hanno inscenato, ieri mattina, un sit-in in viale Ruffo di Calabria contro la presenza di rifiuti speciali e l’elevato numero di morti per cancro in quella che, un tempo, era una zona salubre a ridosso dell’aeroporto. A manifestare, in prima linea, c’erano soprattutto loro, i bambini. Lì, sul ciglio del marciapiede a mostrare i cartelli con le scritte «Cupa Principe sversatoio di amianto» oppure un invito rivolto al prefetto Pansa, sul quale si legge «Venga a verificare di persona in che condizioni vivono al campo rom e i disagi che creano a noi residenti». «Oggi tutto è cambiato - tuona Giuseppe Grazioso, presidente dell’associazione “Città senza periferie”, tra i promotori dell’iniziativa insieme ai rappresentanti di “La Quercia” e “San Pietro Giovani” - la gente continua a coltivare i terreni, senza sapere che oramai sono inquinati. Il territorio di San Pietro è costellato da decenni da antenne di telefonia radiomobile che emettono onde elettromagnetiche dannose per l’uomo, oltre che sottoposto ai gas di scarico e alle fonti di inquinamento acustico del vicino aeroporto. Quello che denunciamo è il tasso elevato di mortalità che negli ultimi mesi si registra nel quartiere. Alcune settimane fa è morto anche un 14enne con un cancro ai polmoni. Certo - precisa Grazioso - bisogna dimostrare che quelle morti siano state causate dai rifiuti tossici scaricati nel quartiere e che la gente è costretta a respirare. Ma abbiamo già avviato la richiesta di uno screening che affideremo ad esperti». La protesta, che i manifestanti hanno voluto chiamare «Il silenzio dei condannati» - «Perché manifestiamo in silenzio il nostro dissenso e siamo condannati a subire passivamente lo sversamento abusivo di materiali nocivi» - ha visto il coinvolgimento di adulti e bambini scesi in strada per dire basta al deposito abusivo dei rifiuti. «Quotidianamente alcune strade del quartiere - spiega Grazioso - sono prese di mira da scellerati che, con i loro camion, non si fanno scrupolo di abbandonarvi di tutto pur di trarne profitto. Sono anni che noi residenti segnaliamo alle istituzioni questo fenomeno illegale, ma senza aver ottenuto finora alcun risultato». Le strade più colpite dall’emergenza sono via Cupa Principe, via del Riposo, via Bleriot e via Wright. «Il fatto più grave - rimarcano i portavoce delle associazioni - è che nonostante l’assessore Giacomelli abbia effettuato dei sopralluoghi, non vi sono ancora controlli né impianti di videosorveglianza, che pure invochiamo da anni». Luogo simbolo delle discariche abusive a San Pietro è il campo rom di via del Riposo, dove vivono 500 persone, tra cui molti bambini, ai limiti delle norme igienico-sanitarie. «È noto a tutti - attacca Grazioso - che quei rom commerciano in materiali tossici che vengono riciclati o bruciati causando l'emissione nell'aria di sostanze nocive. Ma nessuno interviene. Quello che chiediamo è la delocalizzazione e la successiva bonifica del campo per ridare vivibilità al nostro quartiere, divenuto ormai la discarica pubblica della città e di tutta la provincia a Nord di Napoli».

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