Termovalorizzatori, tre mesi per le gare Rifiuti: piano della Regione a Bruxelles
Non si faranno le discariche di Terzigno e Valle della Masseria; partiranno, invece, entro novanta giorni le gare per i termovalorizzatori di Napoli e Salerno: lo ha annunciato l’assessore regionale Giovanni Romano alla commissione Petizioni del Parlamento europeo.
L’incontro di ieri aveva un obiettivo preciso: tentare di sbloccare almeno parte dei 456 milioni di euro previsti per le bonifiche e stoppati dalla Ue. La decisione finale spetterà alla Commissione esecutiva. Nello scorso mese di marzo la quarta sezione della corte europea aveva infatti stabilito che l’emergenza rifiuti ha messo a rischio la salute dei cittadini campani e aveva congelato i fondi.
Per tentare il recupero Romano ha giocato la carta della concretezza e si è presentato con una scaletta precisa fatta di impegni e di scadenze. Entro un mese è previsto il varo del piano di gestione dei rifiuti speciali. Entro sessanta giorni si punta alla conclusione delle procedure amministrative per i diritti di edificazione dei termovalorizzatori di Napoli e Salerno mentre trenta giorni dopo dovrebbero partire le gare. Il Comune di Napoli ha già creato la società che dovrebbe gestire l’impianto, la Neam (Napoli energia ambiente), ha nominato una commissione che ha anche elaborato un bando di gara e quindi l’iter potrebbe andare avanti velocemente.
Ci vorranno quattro mesi, invece, perché l’assessorato regionale presenti la bozza di piano per la gestione integrata dei rifiuti che dovrebbe essere approvata a dicembre dal consiglio regionale. Un percorso chiaro, ma non privo di ostacoli. Il no all’apertura delle discariche di Terzigno e di Valle della Masseria, sollecitato dalla stessa commissione petizioni obbligherà a una corsa contro il tempo: l’idea dell’assessore è quella di allargare un po’ le discariche già aperte prolungandone la vita.
Contemporaneamente dovrebbe essere ridotta la quantità di rifiuti da portare in discarica spingendo sulla differenziata facendo partire la lavorazione della parte umida che viene dagli stir. Se questa viene stabilizzata perde il 30% del peso, non puzza più e può essere utilizzata concime. L’assessore punta dunque a rilanciare gli stir come piattaforme globali per l’intero ciclo.
In questo caso gli impianti che sono appena sottoposti a interventi di manutenzione straordinaria dovranno essere nuovamente rimessi a regime. Soddisfatta dell’incontro la presidente della commissione Petizioni, Ermina Mazzoni, che sostiene: «L’assessore Romano - dice - ha fissato obiettivi chiari e scadenze certe, sovvertendo la regola della opacità e della approssimazione che ha governato il sistema fino ad oggi. La commissione esecutiva, dal suo canto, ha ribadito le tre condizioni necessarie per lo sblocco degli oltre 135 milioni di euro: adozione di un piano regionale di smaltimento, cessazione della gestione commissariale, rendicontazione dettagliata e trasparente delle attività di gestione che preveda obiettivi coerenti con la strategia».
In conclusione, spiega la Mazzoni, la commissione Petizioni, dopo la missione in Campania nello scorso mese di aprile, il 15 luglio potrà discutere la stesura definitiva della relazione da presentare alla Commissione europea. Soddisfatto, ma con cautela, anche l’eurodeputato
Andrea Cozzolino che ha partecipato al «monnezza tour» di aprile: «Nell’audizione l’assessore Romano – sostiene - ha recepito due punti fondamentali su cui ho lavorato intensamente in questi mesi escludendo la possibilità di utilizzare cava Vitiello a Terzigno e non sottovalutando la sostenibilità finanziaria del ciclo che ci espone a crisi dovute alla mancanza di risorse».
Polemico, invece, Enzo Rivellini che, dopo aver plaudito alla condotta di Romano, sottolinea: «Trovo per così dire irrituale che il capo delegazione della missione effettuata in Campania poche settimane fa da parte della commissione Petizioni, unitamente ad altri deputati europei, sia venuta a Napoli prima dell’audizione di oggi dell’assessore Romano emettendo sentenze di condanna credo inopportune ed intempestive».