A Camigliano il commissario per i rifiuti

Il Sindaco del comune più "virtuoso" si era opposto alla provincializzazione
19 giugno 2010 - Alessandra Tommasino
Fonte: Il Mattino Caserta

Quando mesi fa ha intrapreso la sua battaglia, il sindaco di Camigliano Vincenzo Cenname già sapeva a cosa sarebbe andato incontro. La nomina di un commissario ad acta era fra le possibili conseguenze della sua ”disobbedienza” e del resto le sollecitazioni a consegnare i dati di Tia (Tariffa di igiene ambientale) e Tarsu, richieste in previsione della provincializzazione della gestione dei rifiuti, erano state numerose. Ma lui niente. Non ne ha voluto sapere. E così il viceprefetto aggiunto Savina Macchiarella, nominata per sostituirsi al sindaco ribelle nella consegna degli archivi, ieri mattina si è recata al municipio e, con la collaborazione dei dipendenti comunali, ha rilevato i dati negati. Ma la storia non finisce qui. Cenname, che gestisce in maniera autonoma e con grande successo la raccolta differenziata nel suo paese e che per questo non ha voluto cedere dinanzi alla prospettiva di un servizio meno efficace e più costoso, rischia ora di essere ”sciolto”. La prefettura di Caserta infatti a questo punto, così come richiama nel decreto emesso, potrà avviare anche le procedure di scioglimento del consiglio comunale. Un vero e proprio paradosso per un comune virtuoso, negli anni salito alla ribalta della cronaca nazionale per le politiche sostenibili. Camigliano si distingue infatti per progetti singolari di rispetto dell'ambiente, dalle lampade a led installate al cimitero, alla diffusione degli ecopannolini, fino agli ecoeuro dati ai bambini in cambio della raccolta di alcune frazioni di rifiuti. Ebbene un Comune considerato un modello anche nel Nord Italia, rischia ora la stessa sorte di uno di quegli enti del Casertano interessati da infiltrazione camorristica. Un paradosso che si accentua in virtù dell' ultimo risvolto registrato nell'approccio alla nuova gestione del servizio integrato dei rifiuti. Recentemente infatti il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi ha rassicurato i sindaci che non sarà preclusa loro la possibilità di gestire autonomamente la raccolta. Incredibile, ma vero. A breve quel che Cenname va dicendo da quattro mesi sarà attuato anche dall'ente di Corso Trieste che sulla questione ha dovuto fare un passo indietro, eppure, nonostante questo, il commissario ad acta è stato nominato ugualmente. Il sindaco i dati non li ha voluti fornire neanche dinanzi ad una linea di azione che un po’ alla volta ha cominciato ad andare nella sua direzione. «La Provincia - dice il sindaco - deve assumersi le proprie responsabilità sui gravi errori commessi». A Cenname, appoggiato con forza dall'Associazione nazionale dei comuni virtuosi, che in suo sostegno ha promosso una petizione popolare i cui primi firmatari sono il premio Nobel Dario Fo e la consorte Franca Rame, va la solidarietà di Libera Caserta e del Comitato Don Peppe Diana. «Il suo alto senso di responsabilità, unito al rispetto per l'ambiente e la legalità - dichiara Valerio Taglione referente delle due associazioni - dovrebbe essere innalzati ad esempio in una provincia che sconta le conseguenze di una gestione politica, troppe volte distante dai reali bisogni della collettività».

Powered by PhPeace 2.6.4