Rifiuti, corsa contro il tempo “Entro martedì strade pulite”
La fase critica va declinando. La raccolta procede, ma a rilento. Il carico, tuttavia, è faticoso da smaltire. Per le strade ieri c´erano ancora 400 tonnellate di rifiuti. Ma già domani potrebbero scomparire. Dai vertici dell´Asia e dal Comune di Napoli promettono che tra lunedì e martedì tutto rientrerà nella norma.
Mentre si attende la data del vertice generale con l´assessore regionale Giovanni Romano, il Comune ha convocato i sindacati il 23 giugno, al tavolo siederanno gli assessori Paolo Giacomelli e Michele Saggese. Fino ad allora lo sciopero sembra scongiurato. Però, gli effetti di una «grave crisi che si sarebbe potuta evitare» come l´ha definita il sindaco Rosa Russo Iervolino, cominciano ad avere i primi strascichi sul gruppo di lavoratori “ribelli”. 90 dipendenti Asia hanno già ricevuto la lettera di richiamo disciplinare dalla municipalizzata. Non hanno accettato lo straordinario a 48 ore dallo sciopero, quindi hanno contribuito ad aggravare una situazione di per sé complessa.
«Non è stata un´imposizione ma un atto dovuto – spiega Daniele Fortini, amministratore delegato di Asia – che rientra nel contratto nazionale Federambiente. Dopo uno sciopero, c´è l´obbligo di ripulire entro 48 ore. Vale per i nostri enti appaltatori, a maggior ragione la regola è valida anche per chi lavora nel nostro organico. Questo, però, è l´effetto del caos dei primi giorni. Ora sono molto soddisfatto della disponibilità dimostrata dai lavoratori, fondamentali per noi in queste ore».
Un ritardo di 30 ore nella raccolta, più di 3 giorni per il recupero delle tonnellate lasciate in strada a marcire, 5 giorni per completare il lavoro e svuotare la maggioranza dei cassonetti. Lo svantaggio accumulato ha procurato un grave danno d´immagine, aggravato anche da una serie di intoppi sul percorso del conferimento. Continua Fortini: «Una concomitanza di eventi ci ha portato a collocare in 5 giorni il recupero di 1400 tonnellate, quando, in normalità ne raccogliamo 1400 soltanto in un giorno. Ma sono sopraggiunte anche due banali difficoltà tecniche che hanno rallentato i camion in sosta davanti agli impianti di Tufino e Giugliano».
Dopo il provvedimento disciplinare, dunque, tra i dipendenti potrebbe aumentare il malcontento. E andare ad accrescere la tensione, già alta per il futuro degli 800 lavoratori che dovrebbero finire nella Asia 2, costola dell´azienda comunale destinata solo allo spazzamento e quindi considerata meno solida. Sul tavolo istituzionale, c´è un´altra vertenza che attende da tempo una soluzione: il riassorbimento dei 2000 lavoratori degli ex consorzi di bacino. Questioni complesse ma risolvibili, secondo Fortini, ottimista sulla possibilità dell´accordo: «È una trattativa complessa ma ci sono tutte le ragioni per concludere una vertenza dignitosa per tutte le parti. Da parte dell´azienda ci sarà buon senso e disponibilità. E per la questione Asia 2, il Comune ha assicurato il mantenimento dei livelli occupazionali e lo stesso contratto Federambiente».
Intanto, ieri hanno continuato a bruciare cassonetti soprattutto nella zona di Bagnoli e Ponticelli, piccoli focolai che hanno richiesto l´intervento dei Vigili del Fuoco. Lo spettacolo più desolante arriva dal quartiere Vomero-Arenella, una delle zone rosse: via Aniello Falcone, versante mare, sommersa da cumuli di rifiuti lungo i marciapiedi, impossibile percorrerla a piedi. Ma anche Scampia, San Pietro a Patierno e Pianura restano in difficoltà, mentre in centro le strade sono tornate pulite. La raccolta continua, comunque, a ritmi sostenuti. «Nelle ultime 24 ore – fa notare l´assessore comunale all´Igiene Urbana Giacomelli – è stato compiuto uno sforzo notevole e grande è stato l´impegno degli stessi operai dell´Asia, costretti a lavorare in condizioni di grande emergenza». Si dice ottimista Giacomelli, che insiste nel considerare la crisi episodica e «non di sistema», cioè non dovuta alla mancanza di siti dove poter conferire le 1400 tonnellate di rifiuti prodotte quotidianamente in città, conferite alle discariche di Chiaiano, Terzigno e ai due impianti Stir (ex Cdr) di Giugliano e Tufino.