Impregilo, la Cassazione boccia il ricorso dei pm

18 giugno 2010 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Ancora una vittoria del gruppo Impregilo in Cassazione. Ieri sera, l’ultimo dispositivo che accoglie quasi integralmente le istanze della difesa del colosso imprenditoriale, rigettando invece il ricorso presentato poche settimane fa dalla Procura di Napoli, con una richiesta che recava in calce ben quattro firme: quelle dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari delle principali indagini sulla gestione commissariale dei rifiuti; ma anche del procuratore Giovandomenico Lepore e del suo vice Aldo De Chiara. Ma in cosa consiste la decisione assunta ieri dal Palazzaccio? E soprattutto: cosa resta nelle casse dello Stato del maxisequestro di 750 milioni di euro datato luglio 2007? Partiamo dall’ultima domanda: al momento, restano sotto sequestro 120 milioni di euro, come corrispettivo dei crediti non incassati negli anni della emergenza rifiuti. Circa 121 milioni di euro, dunque, su cui la parola finale torna ai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, dopo l’annullamento con rinvio firmato dalla Cassazione. Ma ecco poi le altre decisioni assunte dai giudici capitolini: che hanno firmato l’accoglimento totale (senza rinvio al Riesame) invece per gli altri due ricorsi della difesa di Impregilo, rappresentata dal penalista napoletano Alfonso Maria Stile. Accolto così il ricorso della difesa per la voce della «cauzione»; e quello per le spese sostenute dalla regione Campania per lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla Campania. Un lungo braccio di ferro, che ha via via assottigliato il monte di capitali che erano finiti sotto sequestro tre anni fa, al termine delle indagini sulla gestione commissariale dei rifiuti in Campania. L’ultima parola ora alle toghe napoletane, al termine di un’altalena che va avanti da tre anni.

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