Poggioreale, emiciclo discarica accesso negato alla sede Acli

Cumuli di ingombranti abbandonati davanti alll'ingresso dell'associazione
Protestano i soci e la municipalità
16 giugno 2010 - Giuliana Covella
Fonte: Il Mattino

Un tempo a ridosso di quell'emiciclo c'era Villa Poggioreale, la residenza estiva che re Alfonso II d'Aragona fece erigere nel 1487. Un luogo in cui spiccava un grande parco adibito a bandita di caccia, che arrivava fino al mare. Ma dove, a distanza di secoli, c'è solo degrado e abbandono. A cominciare dai cumuli di rifiuti che impediscono ai soci di una sede Acli di accedere ai locali. Un ammasso di «tal quale» che non viene rimosso da settimane e che ha costretto gli associati a non aprire la struttura. «È uno scandalo - tuonano Vincenzo Borriello e Armando Simeone, consiglieri del Pd alla quarta municipalità - visto anche il grande caldo di questi giorni, lasciare in strada rifiuti speciali davanti alla sede di un'associazione, oltre ad un vecchio e maleodorante vespasiano sistemato a pochi metri dall'ingresso del cimitero. La municipalità, o meglio l'assessore all'Igiene del territorio più volte informato, ancora non è intervenuto e i cittadini, specie di domenica sono costretti a fare lo slalom in mezzo a questo scenario raccapricciante che si consuma davanti ad un luogo di culto e di preghiera». Dinanzi al civico 141/A, infatti, è impossibile passare, a causa dei cumuli di rifiuti ordinari e non: scheletri di televisori, lastre di eternit, piccoli elettrodomestici e quant'altro sono accumulati lì da giorni. A completare il quadro c'è poi un vecchio vespasiano utilizzato come orinatoio pubblico dai senza tetto e dai tossicodipendenti che vi si rifugiano, oltre che dalle prostitute e dai loro clienti al calare della sera. «Specie nel weekend - spiega Giovanni Antuono, un residente - la zona è affollata dagli ambulanti che vendono fiori e che non essendo dotati di contenitori gettano in strada cartoni e tanto altro». «In tutta la zona - rimarcano Borriello e Simeone - non esistono bidoni per la raccolta dei rifiuti ordinari e speciali ed ecco che chiunque si sente autorizzato ad abbandonarli in strada e addirittura davanti alla sede di un'associazione». Invano i cittadini hanno inviato segnalazioni alla municipalità (che ha la delega per lo smaltimento dei rifiuti). Senza contare la carenza di illuminazione che investe la zona, dove non appena fa buio per molti è consigliabile non uscire di casa. «In realtà - insistono i due consiglieri municipali - l'emiciclo di Poggioreale doveva essere inserito in un progetto per la riqualificazione dell'ex Alifana. Progetto che, almeno sulla carta, dovrebbe partire entro un anno e mezzo. Ma finora non si sa altro». Intanto davanti a quella che fu la dimora estiva dei reali aragonesi nel quattrocento non vi sono che cumuli di pattume, siringhe, amianto e un vecchio vespasiano utilizzato, all'occorrenza, come alcova all'aperto per le lucciole e orinatoio per barboni.

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