Dilemma Asìa, l’azienda raddoppia e dimezza i bilanci

Ottocento dipendenti temono il declassamento nel servizio
Rimane lo stato di agitazione
16 giugno 2010 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Una protesta annunciata, uno sciopero preparato con puntiglio da almeno un mese. Nonostante molti incontri con i vertici del Comune: a cominciare da quelli con l’assessore competente Paolo Giacomelli, per passare a Michele Saggese che ha la delega al bilancio per finire con il numero uno, il sindaco Rosa Russo Iervolino. Perché dunque tanta irremovibilità fino a vedere Napoli nuovamente sfigurata dai rifiuti? I lavoratori del compartimento nettezza urbana hanno incrociato le braccia perché temono un declassamento in termini di stipendio e guardano con sospetto il passaggio alla Provincia. Nella sostanza lo sdoppiamento di Asìa - con il ramo d’azienda dedicato allo spazzamento e al decoro urbano che rimane in carico a Palazzo San Giacomo e quello per la raccolta e lo smaltimento alla Provincia presieduta da Luigi Cesaro - non piace ai lavoratori e ancora meno ai sindacati. I motivi? Andiamo con ordine. Ci vuole un travaso da Asìa a Asìa 2 di almeno 700-800 dipendenti il cui compito sarà solo quello di mantenere pulite le strade. Incerti i criteri del passaggio ma soprattutto chi passerà teme di perdere il contratto tipo di Federambiente che garantisce uno stipendio più sostanzioso. Il Comune ha dato ampie rassicurazioni sulla materia. Ma non è riuscito a convincere le maestranze e c’è stato lo sciopero. I sindacati - infatti - hanno ribadito che manca un piano industriale di Asìa 2, fondamentale per garantire gli stipendi. Il Comune ha replicato che se non ha il placet dei sindacati per Asìa 2 non può fare un piano industriale. Situazione avvitata e difficile da sbrogliare. Perché in realtà Asìa 2 nasce con una mission che non è solo quella di rendere Napoli più pulita. In realtà ad Asìa - che ha chiuso il bilancio con un rosso da 15 milioni - servono almeno 35 milioni pena l’implosione dell’azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Che fare dunque per evitare il crac? Il Comune si è inventato Asìa 2 per il finanziamento della quale servono appunto 35 milioni che possono essere accesi con un mutuo, già deliberato nel bilancio preventivo 2010. A quel punto basta che Asìa 2 si compri il ramo d’azienda per lo spazzamento dalla casa madre che avviene il travaso dei soldi e si salva così l’azienda più che il servizio scadentissimo. Al momento la situazione di Asìa desta molte preoccupazioni: sono garantiti sì gli stipendi ma non «ci sono i soldi nemmeno per acquistare una ramazza i e mezzi minimi per far funzionare Asìa non ci sono» fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Tutto è prosciugato e di questo passo il prossimo bilancio potrebbe richiedere interventi finanziari importanti che il Comune data la scarsa liquidità non è in grado di fare. Sempre che non nasca Asìa 2 e con essa si accenda il mutuo milionario.

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