Via per il Termovalorizzatore bocciata la ditta dei Casalesi
È legittima l’informativa ostativa antimafia del prefetto di Caserta sull’impresa Campania Appalti Srl, di Casal di Principe, che aveva vinto, con un fortissimo ribasso, l’appalto (un milione e mezzo di euro l’imposto del progetto) del Comune di Salerno per la costruzione della strada di accesso al termovalorizzatore di Cupa Siglia. Ugualmente legittimo, di conseguenza, è il “licenziamento” dell’impresa, disposto da Palazzo di Città appena qualche giorno dopo l’arrivo della lettera interdittiva prefettizia. La notizia arriva dal Tar di Napoli che, con sentenza di merito depositata lunedì scorso, ha respinto il ricorso di Campania Appalti Srl avverso i provvedimenti ostativi prefettizi e comunali. I giudici partenopei, però, hanno accolto il ricorso dell’impresa limitatamente alla cauzione che il Comune di Salerno intendeva incamerare. La società di Casal di Principe aveva dedotto, tra l’altro, la carenza di motivazione nell’informativa antimafia dell’Ufficio Territoriale del Governo. Ma il Tar, esaminata la documentazione, ha stabilito che il provvedimento interdittivo debba giudicarsi immune dalle censure di legittimità sollevate nel ricorso. Accertata, poi, la continuità gestionale ed imprenditoriale fra le società Edil Sistemi 2000 e Campania Appalti Srl , la sentenza ha rilevato che “entrambi i soggetti giuridici si inseriscono in una sorta di holding ricollegabile alla famiglia Apicella, contigua al clan dei casalesi”. La sentenza riferisce, poi, che l’amministratore di Edil Sistemi 2000 è il marito dell’ex amministratrice di Campania Appalti Srl, sorella di soggetti reputati elementi apicali del clan dei casalesi (Vincenzo Apicella è coniugato con la cognata di Francesco Schiavone detto “Sandokan”). Una socia di Campania Appalti, inoltre, era stata socia di Edil Sistemi 2000, rilevando le quote del fratello Luigi Schiavone mentre l’attuale amministratore Carlo Bianco è figlio e cugino di soggetti anche loro vicini al clan dei casalesi. La difesa davanti al Tar è stata sostenuta dagli avvocati Giuseppe Abbamonte e Lorenzo Lentini (Campania Appalti Srl) e dagli avvocati Antonio Piscitelli, Luigi Mea ed Aniello Di Mauro (Comune di Salerno). Per il ministero dell’Interno e la prefettura di Caserta è intervenuta l’Avvocatura Distrettuale dello Stato. La sentenza è firmata dal presidente Antonio Guida, dal consigliere Paolo Corciulo e dal primo referendario Michele Buonauro, estensore.