Bufera sull'Asa è scontro aperto tra azienda e Pdl

Chiusolo e gli operai respingono le accuse
Sorece a Romano: "Non chiedo scusa"
15 giugno 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Una polemica infinita. La conferenza stampa di Giovanni D’Ercole e Orazio Sorece sulla vicenda Asa ha riaperto lo scontro aperto, che in raeltà era soltanto momentaneamente sospeso. I dati messi in risalto dai due consiglieri comunali del Pdl sono contestati prima dal presidente dimissionario dell’Asa Angelo Romano, poi dall’amministratore delegato Sheila Chiusolo e quindi dal personale dell’azienda. «Intendiamo fornire elementi - evidenziano i dipendenti dell’Asa - per evitare ai due consiglieri comunali, che si sono eretti a paladini della moralità, invocando la costituzione di sedicenti quanto illegittime commissioni d’inchiesta e ”tribunali del popolo”, ulteriori brutte figure». Da parte sua Sorece rilancia le accuse, con il sostegno di D’Ercole di «Noi riformatori azzurri». «Non chiediamo scusa a nessuno - dice - perché stiamo facendo il nostro dovere: fare chiarezza sui lati oscuri della vicenda. Tuteliamo e difendiamo esclusivamente l’interesse della collettività». «Se i dati di partenza - replica Chiusolo - sono inesatti o gonfiati ad arte per spirito polemico, si fa presto a sollevare questioni morali inesistenti. È compito della politica vigilare e controllare. Senza la conoscenza dei dati effettivi, si resta vittime della disinformazione e si intentano processi senza prove, né indizi». I dipendenti puntano l’attenzione sulla questione degli amministrativi e sul consumo definito «abnorme» di gasolio, ritenuto invece «necessario per i servizi nei 44 comuni e per i trasporti effettuati in tutta Italia». «Se mai si fosse verificato - aggiungono - non può sicuramente essere riferito a qualche pratica irregolare da noi messa in atto». I lavoratori, inoltre, respingono le allusioni sul presunto sovradimensionamento della pianta organica»: «Sono senza riscontro e offendono la dignità dei lavoratori. Pure gli esempi di assunzioni ”facilitate” e di ”favore” sono del tutto errati, in quanto si tratta di passaggi di appalto e servizi da ditte fallite. D’Ercole e Sorece dovrebbero essere più circostanziati e precisi». Scende ancora più nel dettaglio Chiusolo che puntualizza i dati sulle assunzioni. «Sarebbe bastato - aggiunge - un minimo di attenzione ai problemi dell’Asa per sapere che l’incremento dell’organico è dovuto all’applicazione delle disposizioni contrattuali che prevedono, in caso di cambio dell'appalto, il trasferimento di personale presso la ditta subentrante. A tutt’oggi l’azienda è in condizione di sottorganico». Sorece non ci sta. Il presidente della commissione consiliare alle Finanze del Comune riceve «ampio sostegno» dai circoli territoriali di «Noi riformatori» e si dice allibito e sconcertato dalla risposta di Romano. Spiega di aver fatto riferimento «a una moralità politica che impone agli amministratori di dar conto del proprio operato. Ho convocato due volte il presidente dimissionario che non si è mai presentato. L’azienda, inoltre, ha eretto un muro di gomma nei confronti delle richieste di documentazioni, così come viene fatto con il presidente del soggetto liquidatore del Cosmari, Walter Palermo. Sono atteggiamenti ostruzionistici che destano sospetti, forme di intimidazioni che non portano a nulla». Sorece va all’attacco anche della maggioranza di centrosinistra che - dice - «ha boicottato, per ben due volte, i lavori della commissione che non ha raggiunto il numero legale. Avevamo immaginato anche un lavoro parallelo delle commissioni ambiente e finanze ma, anche in questo caso, c’è stato il veto di sindaco e maggioranza». Il consigliere del Pdl si chiede i motivi di «tanto ostruzionismo»: «Ci sono poteri forti alle spalle, cose che non devono essere portate alla luce?». «Evitiamo - conclude Sorece - di scendere sul personale per distogliere l’attenzione dalle vicende serie e concrete che realmente interessano, dalle assunzioni con evidenti forme clientelari ai costi eccessivi».

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