Frana, commercianti risarciti
Montaguto. Entro una decina di giorni gli operatori economici della Valle del Cervaro devono dimostrare, con documenti contabili alla mano, di aver subito danni dalla chiusura della statale 90 delle Puglie e delle ferrovie, a seguito della frana di Montaguto. La protezione civile, così come ha annunciato più volte lo stesso sottosegretario Bertolaso, è disposta a prendere in considerazione richieste di ristoro fiscale, di dilazioni di pagamento e di risarcimento danni solo da coloro che gestiscono attività produttive lungo la statale 90 delle Puglie. La delegazione di commercianti, composta da Antonio Maglione, Luigi Torino e Nino Gallo, che era stata convocata a Roma per discutere di questa situazione con funzionari e tecnici della protezione civile, ha riferito ad un’assemblea di commercianti di Savignano Scalo i termini di quella che appare come la soluzione migliore per recuperare parte del danno subito dalla frana. Anche se non sono mancati distinguo e riserve (c’era chi immaginava la costituzione di un comitato con in testa i sindaci del territorio o la necessità di inserire tra i danneggiati i titolari di tutte le attività ricadenti nei comuni di Savignano, Greci e Montaguto) alla fine è stata trovata un’intesa unitaria, che vede coinvolti solo gli operatori economici operanti lungo la strada statale. Si andrà nuovamente a Roma, ma con una relazione predisposta da un commercialista e con una documentazione contabile ben precisa. Ogni esercizio commerciale produrrà la propria documentazione. «Abbiamo riferito all’assemblea – spiega Luigi Torino – punto per punto del confronto avuto a Roma, con la massima trasparenza. Finora ci siamo mossi immaginando di rappresentare gli interessi di tutti. Non ci sono contrasti tra di noi, restiamo uniti e sicuramente otterremo qualche vantaggio, dopo tante sofferenze e tante difficoltà operative. All’appuntamento di Savignano Scalo è mancato qualcuno a cui probabilmente è stata rappresentata una realtà diversa; siamo sempre pronti al confronto e all’impegno per parlare con una sola voce. Guai ad immaginare di presentarci divisi alla protezione civile». «In realtà – spiega Antonio Maglione – bisogna puntare sulla disponibilità di Bertolaso ad aiutarci. Per questo motivo dobbiamo muoverci con celerità e con dati concreti. Puntiamo a raccogliere la documentazione entro il 19 di giugno, in modo da mettere i funzionari della protezione civile in condizione di fare una proposta precisa al Governo centrale. Non dimentichiamo, però, che la nostra vera aspettativa è per la ripresa dei collegamenti viari. Ben venga il ripristino dei servizi ferroviari, ma per i nostri comuni è la strada la cosa più importante». Preoccupazioni per il ripristino della viabilità entro la fine di giugno, in realtà, non mancano. Adesso sul piede della frana operano solo i militari dell’undicesimo genio guastatori di Foggia. Non ci sono più le imprese delle ferrovie, così come non ci sono più le imprese convenzionate con il commissariato per l’emergenza frana. E come se non bastasse si parla nuovamente di necessità di reperire aree per lo stoccaggio del terreno. Basteranno, dunque, poco più di una decina di mezzi per eliminare il terreno caduto sulla bretella e rifare l’asfalto? Secondo l’ingegnere Angelo Pepe si va «avanti nel rispetto del cronoprogramma già concordato». In pratica si mira a mettere a disposizione solo la bretella, in modo da consentire il transito a senso unico alternato. Per il vecchio tracciato della statale 90 delle Puglie non c’è ancora alcun progetto. Tutto pare rimandato alla decisione definitiva per la messa in sicurezza dell’intera area.