Caso Arpac, lo scivolone del pm accuse a Mastella non imputato

Dura reazione del leader Udeur "Fato gravissimo che dimostra l'ostilità nei miei confronti"
12 giugno 2010 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Il caso scoppia in tarda mattinata, quando il pm Francesco Curcio vibra nuove accuse nei confronti di alcuni imputati del processo Arpac: punta l’indice contro Clemente Mastella, lo accusa di nuove ipotesi di turbativa d’asta, dimenticando però che il nome dell’europarlamentare è stato stralciato da qualche mese, in attesa che la Corte costituzionale si esprima sull’utilizzazione di alcune intercettazioni che lo coinvolgono. Tecnicamente, quelle del pm sono «integrazioni supplettive», che investono i vertici dell’agenzia regionale, ma anche alcuni manager di area Udeur. Gup Eduardo De Gregorio, a spingere il pm a nuovi affondi, nuove ipotesi di turbativa d’asta: la Procura vuole il processo su cinque nuovi appalti per la informatizzazione dell’Arpac, per i quali - è l’ipotesi del pm - sarebbero stati favoriti imprenditori di riferimento. Fatto sta che il pm Curcio fa appena in tempo a fare il nome di Capobianco, ex direttore Arpac, per poi pronunciare quello di Mastella. Ed è qui che interviene il penalista Alfonso Furgiuele, che si limita a rammentare a pm e giudice che Mastella non è più imputato, che il suo caso è stato stralciato in attesa di una risposta della Corte costituzionale. Nasce un braccio di ferro con la Procura, al punto tale da rendere necessaria la camera di consiglio del gup De Gregorio. Passano i minuti e si scioglie la riserva: la posizione di Mastella è stata stralciata - ha spiegato il gip - il suo nome non è più tra gli imputati. Un caso che diventa politico, scende in campo lo stesso Mastella: «Si è cercato di prospettare oggi ipotesi di reato a mio carico, pur essendo io estraneo al procedimento di cui si discuteva. Un fatto, dal punto di vista procedurale, gravissimo e che dimostra ancora una volta ostilità - temo preconcetta - nei miei confronti. Pur di farmi finire ogni giorno sulle pagine della cronaca giudiziaria - osserva ancora Mastella - non si rispettano le regole. Mi si vuole processare perfino in processi di cui non sono parte. Davvero inaudito. Si è trattato di un errore? Di una volontà precisa? Francamente, questo mi dispiace molto, non c’è serenità nei miei riguardi. A pensare male si fa peccato ma..., diceva il mio amico Andreotti». E in una nota, il professor Alfonso Furgiuele aggiunge: «Premetto che mantengo inalterate stima e fiducia nei confronti del gip e del pm, anche perché sono errori che in un processo delicato possono anche capitare. In aula, però, quando ho ascoltato quelle contestazioni rivolte a Mastella, mi è sembrato davvero surreale. Possibile che, dopo 4 mesi di processo e 5 udienze, pm e giudice non ricordassero se Clemente Mastella fosse imputato o non imputato? Tanto che è stata necessaria una lunga camera di consiglio per accorgersi e prendere atto finalmente, come io stesso avevo immediatamente affermato, che non era possibile procedere ad alcuna contestazione suppletiva nei confronti di Mastella, per il semplice motivo che questi non era mai stato imputato nel processo».

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