Troppe le ecoballe, in tilt il Cdr
Troppe le ecoballe giacenti e non smaltite e l’impianto di Cdr di Casalduni anche ieri è rimasto fermo. Uno stop che era scattato nel pomeriggio di giovedì. Un blocco che in questa fase crea dei disagi soprattutto ai centri della provincia sannita. Infatti l’Asia ieri ha fatto la regolare raccolta in città, potendo in assenza del Cdr contare su un sito di stoccaggio. Ma non è così per altri centri che pure utilizzano l’impianto di Casalduni. Chiaramente tutto dipenderà dai tempi di chiusura del Cdr, infatti l’autonomia è ridotta anche per la città capoluogo. Se il blocco durerà anche nella prossima settimana, le conseguenze saranno avvertite anche in città. E al momento non appaiono concretizzabili soluzioni per far fronte ad una nuova emergenza. Ma la situazione di difficoltà nello smaltimento delle ecoballe, dopo il loro «confezionamento», riguarda anche gli altri impianti della regione, da qui la convinzione che il nodo possa in tempi brevi essere sciolto. Del resto già da alcuni giorni il Cdr di Casalduni aveva rallentato il ritmo. I conferimenti di rifiuti erano diminuiti, ma questo non è valso ad evitare il blocco. La stessa area che tra enormi polemiche era stata creata nei mesi scorsi, nei pressi dell’impianto, appunto per collocarvi le ecoballe in attesa di essere avviate in discariche o in altre località fuori regione, è praticamente in via di saturazione. La città capoluogo come è noto sversa ogni giorno circa ottanta tonnellate di rifiuti presso l’impianto di Casalduni, per il resto al Cdr giungono rifiuti provenienti dai comuni sanniti, e da altri centri della regione per un totale che supera abbondatemente le quattrocento tonnellate. Naturalmente tutto dipedende dalla possibilità di poter smaltire i rifiuti dopo la lavorazione. In passato l’impianto si è visto costretto ad altri stop, però in qualche caso si è trattato solo di qualche ora. Da ieri la situazione appare più pesante. Da qui le preoccupazioni anche a livello istituzionale, con colloqui con i dirigenti del commissariato per l’emergenza rifiuti, che al momento però non sono in grado di poter dare certezze circa la data di riapertura dell’impianto, e quindi di un ritorno alla normalità per ciò che riguarda il ciclo dello smaltimento dei rifiuti.