Passaggio all'Asa, no dei cosmarini
ora si rischia l'emergenza nella raccolta dei rifiuti
Distacco dei cosmarini all’Asa, l’operazione si complica. Alla vigilia dell’ormai imminente passaggio di servizi, competenze e personale a «IrpiniAmbiente», c’è agitazione tra gli addetti del comparto. Dopo le polemiche sulle assunzioni effettuate dall’amministratore delegato dell’Asa Sheila Chiusolo, c’è fibrillazione riguardo l’opportunità e la possibilità di mettere alcuni cosmarini a disposizione della società di viale Italia. Non solo nessuno degli operatori del consorzio - a parte alcuni impiegati - ha dato la propria disponibilità a prestare servizio presso l’Asa. Ma «tutti gli addetti sono pure pronti - come spiega il vice segretario della Ugl igiene ambientale, Nunzio Marotta - a opporsi a un eventuale ordine di servizio», che potrebbe arrivare dal presidente del soggetto liquidatore del Cosmari, Walter Palermo. Dalla loro, i cosmarini hanno un parere legale - richiesto proprio dall’organizzazione di via Bellabona - che, di fatto, boccia l’ipotesi distacco perché «non trova applicazione per le pubbliche amministrazioni (come il consorzio di smaltimento) e per il loro personale». Il parere fa pure riferimento alla possibilità di ricorrere all’istituto del comando che sarebbe attuabile solo tra due enti pubblici, mentre l’Asa «è una società di diritto privata, partecipata al 69% dal Cosmari». La vicenda potrebbe riaprire la pratica assunzioni nell’azienda di viale Italia. La società, infatti, è in evidente carenza di organico, tamponata negli ultimi mesi da un notevole ricorso al lavoro straordinario - tra le 150 e le 200 ore giornaliere - causa maggiore del pesante disavanzo fatto registrare dall’ultimo consuntivo. Una difficoltà acuita dall’avvio delle ferie estive che riduce oltremodo gli operatori arruolabili per i servizi quotidiani. Se l’indisponibilità dei cosmarini fosse confermata - ma potrebbe essere superata attraverso il ricorso alla convezione, stipulata negli anni scorsi tra Cosmari e Asa (che dovrebbe essere tuttora vigente), nella quale era previsto un piano di utilizzo dei lavoratori del consorzio da parte della società di viale Italia - l’Asa potrebbe trovarsi costretta a reclutare nuovo personale tramite selezione. Procedura - che, dopo le recenti e rumorose polemiche, dovrebbe avvenire tramite evidenza pubblica ed essere portata a termine dal consiglio di amministrazione - destinata a pesare non poco anche su «IrpiniAmbiente» che, entro la fine dell'anno, dovrebbe rilevare in toto la gestione del settore, i servizi ed il personale. Nel frattempo, l’azienda di raccolta e smaltimento rifiuti è in procinto di assorbire anche la gestione dell’isola ecologica di campo Genova, utilizzata per lo stoccaggio temporaneo dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Dopo la protesta, gli operatori del consorzio occupati presso l’area hanno accettato la decisione del Comune che - attraverso il vice sindaco Gianluca Festa - ha fatto sapere di aver agito «esclusivamente in un’ottica di contenimento dei costi e di efficienza del servizio». I 14 addetti impiegati a campo Genova sono stati dirottati - 8 unità - in alcune circoscrizioni della città capoluogo per il servizio di consegna delle buste per la differenziata, sorveglianza del territorio e informazioni alla cittadinanza sulle modalità del servizio e - 6 unità - presso la sede dello start up del consorzio per ampliare e migliorare l’assistenza agli utenti anche durante le ore pomeridiane.