Rifiuti, in giunta lo svuotamento del "panettone"
Poi la bonifica di tutto il sito
Il piano di caratterizzazione e bonifica dell'area Lo Uttaro approda finalmente in giunta. L'esecutivo si riunirà questa mattina a Palazzo Castropignano per esaminare e votare il cronoprogramma e i piani di intervento che coinvolgeranno dapprima il sito di stoccaggio, noto come «il panettone», e a seguire il sito di trasferenza. Nel complesso sarà interessata dagli interventi di messa in sicurezza un'area di circa 220mila metri quadrati al confine tra i comuni di Caserta, San Nicola La Strada e San Marco Evangelista. Si partirà con lo svuotamento del «panettone» dove, negli ultimi quattro anni, sono state ammassate oltre ventimila tonnellate di rifiuti urbani, in gran parte provenienti da Napoli. L'operazione avrà una durata di un mese e sarà effettuata durante la notte per non arrecare ulteriori disagi alla viabilità. La rimozione e il trasporto dei rifiuti saranno effettuati dal consorzio. La spesa complessiva - che supera i due milioni di euro - sarà invece a carico dell'Unità operativa di gestione dei flussi (ex Commissariato di Governo). Solo dopo lo svuotamento del sito si potrà procedere con la caratterizzazione dei suoli e delle acque e la bonifica vera e propria che avranno una durata di circa sei mesi e saranno completamente a carico della Regione Campania. È giallo però sull'avvio dei lavori. La rimozione dei rifiuti è stata infatti già rinviata tre volte a causa, pare, dei problemi di ricezione dei siti individuati per lo smaltimento. Inizialmente le istituzioni avevano indicato la discarica di Marruzzella o in alternativa l'impianto di tritovagliatura (l'ex Cdr) di Santa Maria Capua Vetere ma i noti problemi presentati da entrambi i siti hanno suggerito agli enti di guardare alla nuova vasca di San Tammaro o addirittura ad un impianto al di fuori della provincia casertana. Nuovi ritardi si registrano intanto anche per l'affidamento del nuovo appalto rifiuti. Il Comune di Caserta è infatti ancora in attesa di visionare il certificato antimafia della «Paciello», la società di Casagiove che ha vinto la gara in Ati con la Ipi di Roma. Malgrado le rassicurazioni verbali ottenute dalla Prefettura a Palazzo di Città non è giunto fino ad ora alcun documento ufficiale che ne attesti la regolarità. Un ritardo che, oltre a impedire l'aggiudicazione definitiva e quindi il passaggio di consegne con la Saba, sta procurando parecchi disagi alla città che appare sempre più sporca e abbandonata al degrado. «C'è un evidente rallentamento nelle operazioni di raccolta, spazzamento delle strade, diserbo e pulizia - conferma Enzo Cirillo, responsabile del Gruppo ispettivo ambientale del Comune - dovuto alla fase di transizione tra il vecchio e il nuovo gestore del servizio di igiene urbana. Ma tutto tornerà presto alla normalità». Una vera e propria fase di stallo che in tanti al Comune attribuiscono all'assenza di controlli e che sta generando anche parecchi malumori tra i 178 lavoratori del settore. Lo si evince da una nota, a firma delle organizzazioni sindacali, inviata ieri a sindaco e prefetto con la quale si chiede un incontro urgente da convocare prima della stipula del nuovo contratto: «Non possiamo rischiare - scrivono i segretari provinciali di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - che si verifichi una situazione analoga a quella avvenuta nel 2008 in occasione del passaggio di cantiere tra la Sace e la Ecologia Saba». Da allora infatti i lavoratori sono ancora in attesa di percepire le mensilità di luglio 2008, le tredicesime, i ratei del tfr (trattamento di fine rapporto) e delle quote da versare per la previdenza integrativa oltre che i contributi non versati per i mesi di giugno e luglio. «Alla luce di questo dato - fanno notare le organizzazioni sindacali - i lavoratori esigono che stavolta la Saba e il Comune, attraverso un accordo scritto, forniscano precise garanzie sull'erogazione di tutte le competenze conclusive».