Montaguto, per la ferrovia riapertura con ritardi
Dopo 88 giorni si riattiva la circolazione sulla linea ferroviaria Foggia-Benevento, interrotta dalla frana tra le stazioni di Savignano e Montaguto. Così come aveva promesso il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, in occasione del suo ultimo sopralluogo nella zona, dalle 8,30 di oggi cominceranno a transitare i primi treni passeggeri e merci. Fino al 14 giugno, tuttavia, per limitazioni infrastrutturali a seguito dei lavori di ripristino, i treni a media e lunga percorrenza potranno subire ritardi. «Anche fino a venti minuti», precisano le Ferrovie dello Stato. Stesso discorso per i treni regionali sulla linea Foggia-Ariano-Benevento. Per la sola giornata di oggi, inoltre, le ferrovie hanno previsto un treno straordinario sulla tratta Benevento-Foggia. Si torna, dunque, alla normalità. Almeno per quanto riguarda i servizi ferroviari tra la Puglia e la Campania. È questo indubbiamente il risultato di un impegnativo lavoro che ha visto coinvolti geologi e tecnici della Protezione civile , maestranze delle ferrovie, delle imprese convenzionate con il commissariato per l’emergenza frana e soprattutto i militari dell’undicesimo Genio guastatori di Foggia, insediati dal 16 aprile scorso nell’area Pip sotto il comando del colonnello Bottoni. I lavori sono stati seguiti constantemente da Bertolaso, che forse potrebbe arrivare a Montaguto anche oggi. Ma non finiscono qui. Dopo la ferrovia c’è da rifare la bretella (entro un mese) e il vecchio tracciato della strada statale 90 delle Puglie. Così la messa in sicurezza dell’intera area interessata da questo imponente movimento franoso che finora ha comportato una spesa di cinque milioni di euro. La ripresa dei collegamenti ferroviari viene salutata, intanto, con particolare soddisfazione soprattutto dagli utenti delle ferrovie della Puglia diretti a Roma. La crisi nei collegamenti tra Puglia, Campania e Lazio ha determinato, infatti, grandi disagi, tanto da provocare la mobilitazione di amministratori regionali, provinciali e comunali di due regioni. Adesso l’attenzione si sposta sui lavori che dovrebbero contribuire a mettere definitivamente sotto controllo la frana di Montaguto. Il serpente di terreno che scende da località Sorgenti a valle, dopo un percorso di tre chilometri circa, fa sicuramente meno paura di qualche mese fa. Dopo il prosciugamento dei laghetti e l’incanalamento delle sorgenti, la creazione di pozzi di drenaggio e il terrazzamento del piede della frana, si può sperare di analizzare meglio il fenomeno e di indicare le contromisure tecniche opportune per evitare che con la stagione autunnale e le nuove piogge ci possa essere una nuova colata di fango sulla strada e sulla ferrovia. In realtà è stato già sufficientemente precisato dai tecnici dell’Università di Firenze e di Perugia che la soluzione migliore per evitare il dramma vissuto durante questi mesi è quella di spostare ferrovia e strada sull’altro versante del fiume Cervaro. A meno che non convinca davvero tutti l’ipotesi di creare dei tunnel protettivi per ferrovia e strada statale, senza cambi di percorsi. Questo si potrà sapere solo tra alcuni giorni, quando sarà convocata un’apposita conferenza di servizi. Partono dunque i treni e partono anche i lavori per liberare la bretella. Per il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, «bisogna riconoscere che questa volta le promesse sono state mantenute». Certo, c’è stato uno sforzo e una mobilitazione di mezzi e di uomini maggiore rispetto al passato. Adesso però bisogna vigilare perché la strada sia rimessa a posto a possano riprendere i collegamenti automobilistici tra Foggia e Ariano. Lo chiedono tutti. In particolare gli operatori economici che sono stati convocati da Bertolaso a Roma per mercoledì 9. In questa occasione si parlerà di ristori e indennizzi da assicurare a quanti sono stati duramente danneggiati dall’interruzione dei collegamenti tra Campania e Puglia.