Basta accusa, all'Asa segnali di dialogo
De Stefano: indisponibile all'incarico
Sì al progetto di bilancio, nessuna cooptazione per la sostituzione del dimissionario presidente Angelo Romano. Dal consiglio di amministrazione dell’Asa arriva un segnale distensivo dopo le numerose polemiche degli ultimi giorni. Riunitosi su convocazione del vice presidente Fernando D’Amore - che avrebbe operato in virtù della mancata ratifica, da parte dell’assemblea dei soci, della revoca dall’incarico ricevuta dal presidente del soggetto liquidatore del Cosmari Av1, Walter Palermo -, il consiglio ha approvato un progetto di bilancio che presenta un disavanzo maggiore rispetto ai circa 320mila euro prospettati in prima battuta. Convocata, inoltre, una doppia assemblea degli azionisti. La prima - il 15 e 16 giugno - in sostituzione di quella tenutasi il 30 maggio e ritenuta invalida per irregolarità nella convocazione, con il medesimo ordine del giorno: determinazioni rispetto alle assunzioni di personale, provvedimenti conseguenti le dimissioni di Romano e la revoca di D’Amore, presa d’atto della decadenza del consiglio e dell’amministratore delegato, nuove nomine e definizione degli indirizzi strategici. L’altra - il 29 e 30 giugno - per l’approvazione del bilancio - il cui progetto verrà, adesso, depositato presso la sede sociale - da parte degli azionisti. Il consiglio di amministrazione, inoltre, ha convenuto di demandare («Per questioni di opportunità - spiega l’ad Sheila Chiusolo - oltre che per senso di responsabilità») all’assemblea dei soci la decisione per la cooptazione di un nuovo componente in seguito alle dimissioni del presidente. Dall’amministratore delegato arriva un ringraziamento a D’Amore: «Il vice presidente ha tenuto un atteggiamento impeccabile, di correttezza assoluta. Ha convocato il consiglio perché incalzato e richiamato alle sue responsabilità da me e dal collegio sindacale: ha dovuto assumere una decisione che non arrecasse danni all’azienda, ma non ha posto in essere alcuna forzatura». Dal consiglio di amministrazione non arrivano, dunque, altre decisioni in grado di alimentare le polemiche e il contrasto tra socio pubblico e partner privato. Giunge, invece, un chiaro appello al dialogo e a trovare soluzioni condivise, soprattutto per consentire all’Asa di superare la fase di grossa difficoltà e riprendere il percorso avviato con la gestione di Angelo Romano. Per la sua successione, intanto, Lello De Stefano precisa l’ assoluta indisponibilità, sottolineando la sua antica posizione a favore della gestione pubblica del servizio. All’Asa diventa ora necessario tamponare l’emergenza di organico e consentire di limitare il ricorso al lavoro straordinario. «Nel verbale - chiosa Chiusolo - abbiamo ribadito la necessità di garantire all’Asa ulteriore forza lavoro, attraverso il distacco di 30 cosmarini: bisogna assolutamente dirimere il problema del massiccio ricorso al lavoro straordinario».