«La Provincia non c’entra nulla Sono finiti i contributi dello Stato»

6 giugno 2010 - Fulvio Scarlata
Fonte: Il Mattino Salerno

«Chi accusa la Provincia incappa in un ingenuo o malizioso errore perché la tariffa per lo smaltimento dell’indifferenziato, che è l’unica parte che riguarda la Provincia, è diminuita dello 0,8% rispetto al 2009».
Giovanni Romano, sindaco a Mercato San Severino, assessore regionale all’Ambiente e assessore provinciale ombra (Cirielli ha avocato a se la delega all’Ambiente per consentire la supervisione di Romano) invita tutti a parlare chiaro.
«Il fatto è che una serie di costi prima erano coperti dal commissariato straordinario». Il consiglio comunale di Cava, Comune governato dal centrodestra, all’unanimità chiede alla Provincia di «adottare un provvedimento di giustizia distributiva per il pagamento dei trasporti dei rifiuti, oggi per tutti i comuni a 125 euro a tonnellata, nel seguente modo: 140 euro per i Comuni non virtuosi e 110 per i Comuni virtuosi.
Allora la Provincia penalizza chi fa la raccolta differenziata?
«Non c’entra nulla. La Provincia ha stabilito una tariffa solo per lo smaltimento dell’indifferenziato che è la più bassa della Campania».
Come viene «costruita» questa tariffa?
«Il costo base per lo smaltimento come stabilito dall’ex commissariato straordinario. Poi il costo di lavorazione dello Stir che già prima si pagava solo che abbiamo stabilito una una tantum di 10 euro a tonnellata, mentre prima per esempio a Gesco si pagavano 40 euro. E abbiamo anche aggiunto il ristoro ambientale, prima non contemplato, per i Comuni sede di impianti e quelli vicini, 5,2 euro a tonnellata per Battipaglia e 1 euro per i Comuni contermini».
Allora perché tutti accusano la Provincia, solo per malizia?
«Prima il costo era diluito perché si pagavano diversi soggetti, ma il totale era 128 euro, mentre oggi è 125. Il fatto è che bisogna aumentare la tassa nei Comuni e si dà la colpa a qualcun altro».
Perché si «deve» aumentare?
«Perché una serie di benefici legati al commissariamento non ci sono più. Per gli Lsu, spesso “regalati” dai Consorzi ai Comuni accumulando debiti, lo stato versava 2mila euro al mese, oggi zero. Prima era un lavoratore a costo zero, oggi si paga. Prima lo Stato dava un ristoro di 40 euro a tonnellata sull’umido ai Comuni che facevano la raccolta differenziata, un aiuto che c’era solo in Campania ed è stato cancellato. L’emergenza ha fra le altre cose ha dopato il sistema. Ma l’età dei contributi è finita».
Che fare?
«Questo è l’anno orribilis perché tutti devono adeguare le tariffe. Ora bisognerà aumentare la differenziata per diminuire le quantità da mandare allo smaltimento finale, ed eliminare le diseconomie come le eccedenze di personale. I rifiuti sono stati utilizzati come ammortizzatori sociali, era sbagliato prima, ora non c'è più alcuna possibilità. Quindi la Provincia con i rincari non c’entra nulla, sfido chiunque a dimostrare il contrario ma neppure l’assessore Picarone ci è riuscito».

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