Boscoreale Sei manifestanti feriti, tre i fermati

"No alla discarica", notte di rabbia e cariche

In cento bloccani i camion sulla strada del Vulcano: trenta minuti di tafferugli
6 giugno 2010 - Mirella D'Ambrosio
Fonte: Il Mattino

Boscoreale. Notte di tensione e cariche davanti alla discarica di Terzigno. La manifestazione, cominciata con un’assemblea del Movimento in difesa del territorio area vesuviana, è poi sfociata in tafferugli e cariche della polizia. Il bilancio: sei feriti e tre fermati. Nella notte tra venerdì e sabato un gruppo di 400 manifestanti si è riunito sulla via Panoramica di Boscoreale allo scopo di individuare nuove forme di protesta contro a prossima apertura della Cava Vitello e l’allargamento dell’ex-Sari, in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Da subito lo schieramento delle forze dell’ordine è stato massiccio, con poliziotti in tenuta antisommossa arrivati da Napoli. I manifestanti hanno tentato di chiedere alla polizia di poter incontrare il prefetto. «Ci siamo avvicinati alla via Zabatta, dove erano schierati i blindati della polizia – spiega Enzo Iandolo, membro del Movimento - non avendo ricevuto risposte esaustive siamo ritornati presso la rotonda proseguendo nel blocco stradale». Passata la mezzanotte, il gruppo di cittadini è andato via via diminuendo fino a quando, verso l'una, i manifestanti sono rimasti in cento. «Il nostro intento era bloccare il flusso dei camion verso lo sversatoio ma abbiamo subito l’attacco delle forze dell’ordine che hanno iniziato una carica violenta – continua Iandolo - i cittadini hanno provato a difendersi a mani alzate e senza offendere. Dopo circa trenta minuti di scontri, il bilancio è stato di tre persone fermate e sei feriti». Secondo la ricostruzione della polizia, la manifestazione avrebbe impedito ad alcuni abitanti di far rientro nelle proprie abitazioni. Il blocco stradale, peraltro, sarebbe stato costituito soprattutto da barricate realizzate con legno. Infine viene riportato da fonti della questura l'esplosione di una bomba carta che ha ferito un agente e danneggiato un'auto di servizio. Ma il Movimento in difesa del territorio area vesuviana replica: «L’offensiva dello Stato contro il diritto dei cittadini a difendere la propria salute, ha toccato punti di estrema violenza e tensione. La risposta alla richiesta legittima di tutelare innanzitutto la salute, è stata la violenza delle forze dell’ordine». Intanto la posizione dei manifestanti è al vaglio degli inquirenti che questa mattina avrebbero anche perquisito le abitazioni di due ragazzi di 24 e 25 anni di Boscotrecase, in cerca di armi e bombe carta. A sottolineare la pericolosità del clima di tensione che ha caratterizzato le proteste della scorsa notte è stato il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella: «La violenza non appartiene alla gente di questa terra. Faccio appello ai movimenti e comitati civici affinché continuino a dialogare e ad avere la lucidità che finora non è mancata. Attendo la convocazione del prefetto al quale chiederò di evitare ogni eccesso di forza in un momento estremamente delicato per la vita della comunità vesuviana». La protesta era rimontata già il primo giugno scorso, dopo l'incontro di una delegazione del Movimento con l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, al quale veniva chiesta l'eliminazione di ogni tipo di discarica da sostituire con uno smaltimento dei rifiuti meccanico-biologico. Romano aveva spiegato di non «poter chiedere l'abolizione delle discariche nel Parco Vesuvio perché c'è ancora una competenza stralcio del commissariato di governo», pur ammettendo che «il contesto presenta delle criticità di cui non è possibile non tener conto».

In arrivo 3 milioni e mezzo di tonnellate di immondizia

Un’area, quella di Cava Vitiello, destinata a ospitare tre milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti. E che si aggiungerebbe a quella già esistente della ex Sari, 770mila metri cubi. Due impianti nel cuore del Parco del Vesuvio, un’area che - come sostiene Legambiente - è insieme Sito di interesse comunitario (Sic), ma anche Zona di protezione speciale (Zps) e riserva Mab (Man and the biosphere) dell’Unesco. All'interno della zona protetta, ricorda il presidente del Parco del Vesuvio Ugo Leone, lavorano 22 aziende: tra i loro prodotti più famosi il vino Lacryma Christi, i pomodorini del ”piennolo”, i friarielli, le albicocche. Sia la ex Sari che Cava Vitiello, avvisa il geologo della Federico II Franco Ortolani, «sono del tipo a fossa, scavate nel sottosuolo per varie decine di metri e Dopo 15-20 anni al massimo, però, non si può più garantire che non si disperda il percolato nel sottosuolo e nella falda sottostante, anche se l’impermeabilizzazione alla base dei rifiuti è realizzata secondo legge e nel migliore dei modi. Dopo 15-20 anni, infatti, i teli e lo strato di argilla perdono la loro impermeabilità». Il neosindaco di Terzigno Domenico Auricchio, contestatissimo durante l’ultima assemblea dei comitati antidiscarica, spera ancora di evitare la nuova apertura: al premier Silvio Berlusconi donò gratuitamente il simbolo del Pdl, oggi spera di ricevere in cambio un «no» all’impianto. Operazione obiettivamente molto difficile.

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