Rifiuti, 7 milioni di euro a Irpiniambiente dalla Provincia
Un'anticipazione finanziaria per evitare intoppi al ciclo integrato dei rifiuti. Sette milioni di euro per garantire il servizio sull'intero territorio irpino. Il parlamentino di Palazzo Caracciolo, convocato per questo pomeriggio alle 15 in seduta straordinaria, discuterà anche della proposta della giunta guidata dal presidente, Cosimo Sibilia, per trasferire queste importanti risorse alla società «IrpiniAmbiente». L'anticipazione servirà alla spa a totale capitale della Provincia per coprire tutti i costi relativi al ciclo integrato dei rifiuti. Imprese e personale compresi. A relazionare in Consiglio provinciale saranno l'assessore al Bilancio, Carmine Gnerre Musto, e il collega delegato all'Ambiente, Domenico Gambacorta. La decisione della giunta Sibilia è scaturita dalla volontà, come detto, di scongiurare problemi economici ad «IrpiniAmbiente». Difficoltà che avrebbero potuto rallentare il servizio. Finora la società ha emesso fatture (fino al 30 aprile scorso) ai comuni irpini per circa undici milioni di euro. Ma solo una piccola fetta è stata pagata. Nelle casse di «IrpiniAmbiente», infatti, sono entrati poco più di quattro milioni di euro. Troppi, dunque, i crediti che vanta. Soldi necessari per garantire il servizio di gestione, raccolta e smaltimento dell'immondizia, senza ostacoli. Insomma, niente più problemi come per gli anni scorsi. Di qui anche un'altra strada che la giunta provinciale aveva indicato per recuperare risorse a favore di "IrpiniAmbiente". L'esecutivo di Palazzo Caracciolo attraverso una delibera delle settimane scorse aveva pure concesso la possibilità di verificare con le banche ipotesi di prestiti. Tra le soluzioni migliori prospettate dagli istituti di credito, finanziamenti con tassi di interesse al 2%. Ciò avrebbe comportato, però, ulteriori spese per la società che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti. La Provincia, dunque, se dovesse passare in Consiglio la proposta della giunta elargirà alla società i sette milioni necessari all'attività, naturalmente senza costi aggiuntivi. L'ente di piazza Libertà può attingere a fondi propri. Si tratta di residui degli anni passati che l'amministrazione di Palazzo Caracciolo ha a disposizione per scopi del genere. «Irpiniambiente si sta caricando di tutti i costi dello smaltimento. Costi che non sono stati fatturati né per l'impianto Stir di Pianodardine, né per la discarica di Savignano, ma solo per raccolta dei rifiuti - spiega l'assessore all'Ambiente, Gambacorta -. Non si fatturano ancora le spese di smaltimento, in quanto la legge 26 del 2010 impone la copertura finanziaria attraverso la Tarsu che verrà emessa entro il 30 settembre prossimo». L'esponente della giunta provinciale evidenzia che l'anticipazione «si rende necessaria proprio per poter consentire di coprire i costi di smaltimento, in attesa che i cittadini paghino la tassa. Rimane aperto il discorso dei crediti rispetto alle fatturazioni - aggiunge ancora Gambacorta -. Solo un terzo risulta riscosso. Due terzi sono ancora da incassare». L'assessore di Palazzo Caracciolo fa sapere che l'ente «ha chiesto al sottosegretario Bertolaso una deroga al Patto di Stabilità per le Amministrazioni Provinciali della Campania, al fine di non essere imbrigliate nei limiti imposti dalla legge. E ciò anche per supportare le funzioni dei consorzi che sono in via di scioglimento. Dal primo ottobre - conclude il rappresentante del governo Sibilia - la situazione dovrebbe normalizzarsi con l'incasso della quota di smaltimento della Tarsu, che è di competenza dell'Amministrazione Provinciale. Gli stessi comuni introiteranno la loro parte e, quindi, saranno in grado di provvedere al pagamento delle fatture emesse da IrpiniAmbiente».