L’Asìa fa il conto dei danni: trecento euro per contenitore
Verifiche estese a tutta la città
Trecento euro a cassonetto, un danno notevole per le casse dell’azienda municipalizzata che si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città. Trecento euro per ingoiare il classico sacchetto nero, che se non trova recipienti capienti finisce inevitabilmente a terra. Due anni e mezzo dopo l’emergenza dei rifiuti in Campania, due anni e mezzo dopo la guerriglia urbana, la raccolta è sotto controllo, anche in zone da sempre colpite dallo scarico dei cosiddetti ingombranti. Scenario sotto controllo, ma da qualche settimana si sono mossi i carabinieri del comando provinciale del colonnello Mario Cinque. Inchiesta conoscitiva, che ha uno snodo cruciale nella compagnia dei carabinieri del rione Traiano: che stanno raccogliendo le denunce della Asìa per scomparsa, incendio o danneggiamento dei cassonetti della spazzatura. Non solo a Pianura o Soccavo, ma anche in altri contesti metropolitani. Ricostruito il trend, sembra che il fenomeno sia in crescita e abbastanza radicato. Si procede d’iniziativa, in un fascicolo destinato anche ad inglobare denunce, esposti e testimonianze di associazioni civiche. Indagine alle prime battute, massima cautela da parte degli investigatori, in uno scenario in cui nessuno ha intenzione di sparare nel mucchio. Guai a criminalizzare le aziende che interagiscono con l’Asìa, anche se un’attenzione sulle ditte legate a rapporti di subappalto non è mai cessata del tutto.