Rifiuti, scontro sulle tariffe l'ira dei sindaci

Parametri Tia e Tarsu, primi cittadini contro la Provincia: rincari eccessivi
8 giugno 2010 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Si prevedono giorni caldi tra i Comuni e la Provincia sul versante rifiuti. Al centro dello scontro la definizione della tariffa di smaltimento che l’ente di corso Trieste ha comunicato ai sindaci nei giorni scorsi: 138,09 euro per tonnellata. La tariffa - ha poi specificato la Provincia - costituisce solo una parte della Tarsu, quella relativa allo smaltimento dei rifiuti; l’altra parte, quella inerente la raccolta, viene determinata dai Comuni autonomamente. «Tale cifra - secondo i prospetti elaborati da corso Trieste - deve considerarsi provvisoria e sperimentale, in quanto, nel giro di qualche mese, gli impianti e i siti presenti in Terra di Lavoro verranno gestiti direttamente dalla Provincia attraverso la sua società, Gisec. La misura, infatti, porterà a un sicuro abbassamento dei costi di gestione, che darà luogo a una diminuzione dei costi per i cittadini. La tariffa è stata definita dall’analisi dei costi presentati alla Provincia dalla stessa Gisec, che ha fornito dati precisi e certificati. La medesima operazione non è stata possibile per quel che concerne il Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta, che non ha fornito alcuna certificazione dei costi sostenuti per la gestione degli impianti». Ma la decisione non è andata giù ai Comuni e alcuni primi cittadini sono già sul piede di guerra. A cominciare da Angelo Pascariello, sindaco di San Nicola la Strada: «È mancata, contrariamente a quanto prevede lo spirito della legge, qualsiasi concertazione fra l’amministrazione provinciale e i Comuni nella determinazione degli importi - spiega - Per questo motivo ci sarebbero elementi per invocare la nullità del provvedimento che ci è stato notificato lo scorso fine settimana attraverso il decreto numero 9 del presidente della Provincia». Secondo Pascariello, inoltre, l’analisi di corso Trieste che ha portato alla determinazione degli importi, «non ha tenuto conto dei comuni virtuosi, di quelli che da anni si sono impegnati nella raccolta differenziata. Qui a San Nicola abbiamo raggiunto su 8000 famiglie il 35 per cento. E sapete quanto ci costa smaltire l’umido? Ben 195 euro a tonnellata». Sotto accusa anche la mancata realizzazione del piano industriale (mancano siti di compostaggio) che su base provinciale sia in grado di prevedere un trattamento a ciclo integrato. E la polemica non ha colore politico: le critiche di Pascariello (centrodestra) seguono quelle dell’amministrazione di San Marco Evangelista dove il Pd, in una nota, aveva duramente attaccato la Provincia: «Il Comune di San Marco si vedrà costretto, conti alla mano e vista la legge del governo che impone il pareggio entrate/uscite, ad aumentare la Tarsu del 30 per cento. Dunque il primo ”miracolo” del centrodestra è stato quello di aumentare la Tarsu e nessun riconoscimento è andato al nostro Comune che pure ha raggiunto ottimi risultati per la differenziata». La vicenda rischia di portare anche a effetti paradossali dal momento che alcuni enti locali (come San Nicola per la Tia) stanno già incassando la quota comunale: ai contribuenti sono stati infatti inviati i relativi bollettini che, a questo punto, andrebbero integrati con una differenza da versare sulla base degli importi stabiliti dalla Provincia. «Eppoi - conclude Pascariello - non è stato chiarito come si compone la tariffa, in base a quali voci si è giunti a determinare questo importo».

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