Viaggio nella terra dei fuochi ieri notte gli ultimi incendi

Pianura, raccolte altre denunce
sullo sfondo il business della rimozione con i bobcat
8 giugno 2010
Fonte: Il Mattino

Pianura, la terra dei fuochi e degli episodi tutti da decifrare. Ieri notte, altre denunce. In via Campanile ce n’erano sette di contenitori, ora neppure uno. Poco più in là - indicano dal posto - ce n’erano quattro o cinque e li hanno bruciati. Non è passato inosservato l’intervento dei vigili del fuoco, dopo quello che ha tutti gli aspetti di un guanto di sfida lanciato alla normalità cittadina. Voci dal posto, raccolte in una denuncia dal consigliere comunale Emilio Di Marzio e dall’assessore al ramo della Municipalità locale Giorgio Lanzaro. Indagano i carabinieri, ampio il ventaglio di ipotesi vagliate in questo periodo. C’è la questione degli appalti prima di tutto. Non è un livello sottovalutato, anzi: s’indaga sull’appalto per la sostituzione di cassonetti e per l’affidamento esterno della rimozione rifiuti con bobcat. Riflettori puntati sui cosiddetto «gatti della spazzatura», vale a dire delle pale meccaniche che entrano in scena proprio quando non ci sono cassonetti che vengono catapultati nei camion della spazzatura. Pale meccaniche, mezzi agili ed efficaci, che servono a spalare la spazzatura: le sortite dei bobcat dentro e fuori la cinta cittadina (episodi simili registrati anche in alcuni comuni dell’area a nord di Napoli) non passano inosservati. Sono servizi costosi, necessari a contenere altri episodi di emergenza, resi ancora più gravi con il crescere della colonnina di mercurio. Il caldo fa paura, qui dove i rifiuti hanno rappresentato per anni una piaga difficile da fronteggiare. Fioccano le denunce e se fosse vero quanto sostengono gli esposti, sarebbero decine le scomparse registarre ogni mese. L’obiettivo a questo punto è capire quali siano le imprese a cui, nelle singole Municipalità, si affida la raccolta da terra, attraverso i «bobcat». Affare da colletti bianchi, questione che mette in moto interessi differenti. L’ultima parola spetta ovviamente agli inquirenti, che non tralasciano particolari. E che hanno notato anche quanto è cambiato in materia di raccolta dei rifiuti: i cassonetti di nuova generazione sono fatti in plastica, non più in acciaio. Sembrano fatti apposta a sciogliersi, a fondere di fronte alla prima molotov lanciata nel mucchio. Un gioco? Un atto di vandalismo? Teppismo da strada? Domande che attendo risposte dallo spulcio dei documenti finora acquisiti dai carabinieri del comando provinciale di Napoli, mai come in questo caso intenzionati a spegnere sul nascere i fuochi dell’ultima emergenza, vera o presunta.

Powered by PhPeace 2.6.4