In bilico i lavoratori del Bacino Salerno 3
SAN RUFO. Si riorganizza il consorzio, si scorporano le due attivit: gestione del ciclo dei rifiuti e delle strutture sportive, si avvia un confronto sindacale sui dipendenti. L'assemblea del Consorzio Rifiuti Bacino SA3, con sede presso il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, rinvia ogni decisione sul futuro occupazionale dei lavoratori dipendenti a data da destinarsi. Si è conclusa così la riunione che era stata convocata, in seduta straordinaria ed urgente. L'assemblea ha deciso di aggiornarsi ad una nuova seduta entro fine giugno. Nel frattempo sarà dato corso ad una serie di incontri fra i vertici del Consorzio, i sindacati e l'Ente Provincia. Nel corso di tali incontri si discuterà sia del futuro occupazionale dei lavoratori consortili impegnati nella raccolta dei rifiuti solidi urbani, sia dello scorporo del ramo d'azienda dei rifiuti da quello dello sport, così come per legge. «Con senso di responsabilità politico-amministrativa - sottolinea il presidente del CdA del Consorzio, Vittorio Esposito - l'assemblea ha deciso di soprassedere in attesa di conoscere cosa prevederà il realizzando Piano industriale della Provincia e quali saranno le decisioni dei sindacati in merito all'attivazione delle procedure per la Cassa integrazione per i nostri dipendenti». Sul rinvio dell'assemblea concorda pienamente il segretario provinciale Funzione Pubblica Cgil, Arturo Sessa: «Il rinvio è in linea con le tesi delle organizzazioni sindacali. Ed è la strada che avevamo già indicato». Quindi Sessa sottolinea che «ovviamente, l'interlocutore fondamentale è l'ente Provincia, unitamente al Consorzio». Nel corso dell'assemblea generale del Consorzio, cui ha partecipato anche il Commissario liquidatore, Gianni Graziano, si è parlato altresì della grave situazione economica in cui l'ente versa. Una situazione che, simile a quella degli altri consorzi campani, deriva - si è detto - dalla cessazione dell'emergenza rifiuti nella Regionee alla riorganizzazione su base provinciale dei servizi. Con la cessazione dell’emergenza il Governo, dal primo gennaio 2010, ha sospeso l’erogazione in conto esercizio dei fondi destinati a coprire, sia pure in parte, il costo del personale.