Analisi bis, lungomare ok, divieto a Riva Fiorita
I campioni prelevati dall’Arpac giovedì scorso nel mare di Riva Fiorita, a Posillipo, confermano le preoccupazioni degli addetti ai lavori: per ogni cento millilitri d’acqua le analisi di laboratorio hanno rilevato la presenza di 1500 unità di enterococchi (il valore massimo consentito dalla legge sulla balneazione è pari a 200) e 2000 di escherichia coli (500 la soglia che non va oltrepassata). L’alta concentrazione di batteri va messa in rapporto con lo sversamento di liquami fognari da una condotta pubblica con problemi strutturali e di manutenzione, sequestrata dai carabinieri una settimana fa, sulla quale sono in corso indagini. Ieri il test è stato ripetuto, prelevando anche campioni di fanghiglia dal fondo, aggiungendo alla ricerca degli inquinanti microbiologici anche quella dei veleni di origine chimica. Dal prossimo responso delle provette, che verrà tempestivamente trasmesso a Regione e Comune, dipenderà ogni decisione sul futuro dell’area per quanto riguarda la balneazione. La conferma del quadro attuale significherebbe, per legge, un cartello di divieto. Ma l’eventuale stop ai tuffi sarà comunque limitato a un tratto di litorale che normalmente non è frequentato da bagnanti, né dovrebbe andare a toccare la zona di Posillipo dove insistono gli stabilimenti: le analisi effettuate venti metri a monte e valle della fogna, infatti, hanno fatto rilevare una presenza di batteri inferiore alle dieci unità. Tutto merito di una scogliera che fa da «barricata» naturale e impedisce il propagarsi dei liquami, consentendo al mare di autopurificarsi senza problemi . Non solo Riva Fiorita all’attenzione dell’Arpac. Si è infatti conclusa ieri la nuova campionatura del dipartimento tecnico provinciale (coordinato da Ferdinando Scala) su tutti i punti inseriti nella mappa della balneazione: il dato passerà presto al vaglio della Regione per un aggiornamento della geografia dei divieti da pubblicare on line. E pare siano in arrivo novità di segno positivo. Alcune zone da mesi «sotto osservazione», e temporaneamente escluse dalla possibilità di tuffo per la necessità di compiere accertamenti più approfonditi sulla qualità delle acque, dovrebbero tornare nella categoria delle coste pulite grazie all’esito favorevole di quest’ultimo test. In pole position a Napoli il punto di prelievo numero 43, che corrisponde a via Nazario Sauro: e sembrano fondate le speranze di recuperare alla balneazione anche alcuni tratti di costa a Bacoli.