Rifiuti alle province, De Luca fa ricorso al Tar

Affondo del sindaco di Salerno: norma anticostituzionale, aggravio di spesa insostenibile per i Comuni
2 giugno 2010 - Sabato Leo
Fonte: Il Mattino

Ecoballe Ciclo integrato dei rifiuti: il ricorso al Tar del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca mette sotto accusa la Provincia, i cui provvedimenti amministrativi in materia sarebbero «manifestamente viziati» da illegittimità sotto molteplici aspetti, non esclusa la violazione della normativa regionale che organizza diversamente le competenze in tale materia. Il primo cittadino e capo dell’opposizione alla Regione, denunzia, innanzitutto, che l’immediata operatività del trasferimento, considerato illegittimo, delle attività alla società provinciale EcoAmbiente Salerno SpA determinerebbe l’improvviso arresto di un processo virtuoso. Salterebbe, infatti, la situazione di accertata e riconosciuta efficienza del «modello Salerno» che, a ottobre del 2009, ha consentito di raggiungere il 74,16% di raccolta differenziata (risultando il capoluogo di provincia dell’intero territorio nazionale ad aver ottenuto il miglio risultato in assoluto). Grazie, inoltre, agli atti della giunta del presidente Edmondo Cirielli, il Comune di Salerno dovrebbe sopportare un ingiustificato aggravio dei costi di circa 400mila euro annui. Con la deliberazione impugnata del consiglio di amministrazione di EcoAmbiente, tutti i Comuni del Salernitano dovranno pagare 125 euro per ogni tonnellata conferita. Fino allo scorso dicembre, il Comune di Salerno ha sostenuto un costo notevolmente inferiore (113/tonnellata). Secondo il ricorso, poi, la Provincia avrebbe dovuto sentire, per legge, il parere obbligatorio dei Comuni e non ha previsto alcuna riduzione delle tariffe per gli abitanti dei Comuni che raggiungono i massimi obiettivi nella raccolta differenziata. Il ricorso contesta, anche sotto il profilo della violazione della Costituzione, il trasferimento della funzione di gestione delle attività di trattamento, smaltimento o recupero dei rifiuti indifferenziati, sottraendole ai Comuni che ne sono titolari. Al riguardo, il sindaco De Luca ha giudicato addirittura «demenziale» l’impianto normativo contenuto nella normativa vigente. Per le varie eccezioni di legittimità costituzionale, i legali del Comune, l’avvocato Antonio Brancaccio ed il docente universitario Vincenzo Cocozza, chiedono al Tar di valutarne la non manifesta infondatezza e la loro rilevanza. Nell’ipotesi favorevole, dovrà essere investita delle questioni sollevate la Corte costituzionale (Giudice delle leggi). In attesa, però, della decisione dei giudici di Palazzo della Consulta, al Tar sono state richieste le misure cautelari “temporanee” più idonee. Nel mirino dei giudici di Largo San Tommaso d’Aquino è stato posto anche l’affidamento diretto, da parte della Provincia, ad EcoAmbiente dell’intero servizio, in assenza di ogni procedura di gara ad evidenza pubblica. Assolutamente illegittima, poi, sempre secondo il ricorso, sarebbe l’ulteriore scelta della Provincia di imporre ai Comuni di avvalersi dei Consorzi di Bacino, enti ormai in liquidazione. Il ricorso del sindaco De Luca è stato già notificato al presidente della Provincia, alla società EcoAmbiente Salerno, al Consorzio di Bacino Sa/2, alla presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministeri dell’Economia, del Lavoro, dell’Interno e della Difesa ed alla Regione Campania. Sarà depositato quasi sicuramente domani presso la segreteria del Tar. Il presidente del Tribunale, Giovanni De Leo, lo potrebbe inserire nel ruolo del 10 o al massimo del 17 giugno. Nella relativa udienza, a porte chiuse, in camera di consiglio, il collegio giudicante dovrà prendere in esame la domanda sospensiva, articolata sul «fumus» e sul danno grave ed irreparabile. La difesa della Provincia e di EcoAmbiente Salerno Spa sarà sostenuta dall’avvocato Lorenzo Lentini.

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