Terre dei veleni missione a Roma "Subito bonifica"
«Dobbiamo ringraziare i magistrati che dopo un quarto di secolo finalmente vengono a capo di una situazione pericolosa come quella della Resit: ora se non intervenissimo saremmo responsabili al pari di chi ha causato il danno»: il nuovo assessore regionale Giovanni Romano è deciso a disinnescare la bomba ecologica rappresentata dalla cava di Cipriano Chianese che, come ha scritto il geologo Giovanni Balestri nella sua relazione alla Dda, sta inquinando i pozzi di Giugliano con sostanze cancerogene. Una situazione di particolare gravità visto che l’acqua di quei pozzi è utilizzata per irrigare i campi che producono la frutta e la verdura che finiscono sulle nostre tavole. Perciò ieri Romano è stato al ministero dell’Ambiente dove ha definito una strategia che prevede anche la discesa in campo della protezione civile e dell’Istituto superiore della sanità e dello stesso ministero della salute «perché c’è una situazione di emergenza che riguarda uomini animali e cose», spiega l’assessore. Ma in tempi brevi, anzi brevissimi, dovrà essere il sindaco Giovanni Pianese a intervenire per chiudere i pozzi e organizzare con la Provincia i necessari controlli. Una strada non priva di ostacoli e difficoltà anche perché non tutti i pozzi sono autorizzati, ma negli anni ne sono nati anche molti abusivi che dovranno ora essere individuati. Ognuno, dunque, opererà secondo le sue competenze per assicurare i necessari controlli. E Romano ha chiesto di estendere le funzioni del liquidatore del commissariato alle bonifiche, Mario De Biase, affidandogli la funzione di commissario straordinario per il sito di interesse nazionale, quello di Giugliano che comprende anche la Resit. Toccherà dunque a De Biase controllare e raccordare la Regione e i vari ministeri. Oggi sarà avviata la redazione dell’atto integrativo all’accordo di programma del luglio del 2008 sulle compensazioni ambientali che permetterà l’immediato utilizzo di 47 milioni di euro perché l’area è un sito di interesse nazionale. Ma non solo: il ministero dell’Ambiente dovrà integrare i fondi regionali per permettere un intervento complessivo che dovrà partire dalla caratterizzazione. «Se la Procura ci autorizzerà – dice Romano – utilizzeremo anche la relazione di Balestri». Difficile al momento quantificare la cifra necessaria: «Ma mi serve subito l’impegno a far fronte alla situazione – dice Romano - in maniera da individuare il soggetto attuatore per fare bene e fare in fretta. A mio parere questo non può che essere quello già utilizzato nel corso dell’indagine Balestri: la Sogesid che è una società pubblica in house del ministero del Tesoro ed è al servizio del ministero dell’Ambiente». Una volta caratterizzati i rifiuti, poi, quelli tossici dovrebbero essere avviati alle discariche per i rifiuti speciali che si trovano tutte fuori regione. Naturalmente per spostarli, visto che sono oggetto d’indagine, bisognerà ottenere l’autorizzazione della magistratura. «Su questa vicenda vogliamo dare un segnale: la politica si sta riappropriando della sua funzione di decidere in quanto espressione della volontà popolare – conclude Romano - Non vogliamo più rinviare come è stato fatto in passato: faremo i nostri passi con la dovuta circospesione e attenzione, ma li faremo». Entro «sette giorni lavorativi», come dice l’assessore, la firma dell’atto integrativo dell’accordo del 2008. Allora sarà possibile incassare e dare il via alle operazioni.