Municipalizzate, è sfida a tre per la mostra d’Oltremare
All'Arin conferma certa per Barracco ma cambierà l'assetto del Cda
Fatto il cda di Asìa - Claudio Cicatiello presidente, Luca Stamati, Mario Cacciola e Fabio Matteo nel cda e Daniele Fortini confermato nel ruolo di amministratore delegato - al sindaco Rosa Russo Iervolino (che ieri ha festeggiato i suoi 9 anni da sindaco, un record per Napoli, mai nessuno c’era riuscito) e al suo vice Tino Santangelo nonché al capo di gabinetto Pasquale Losa resta da mettere in piedi il nuovo vertice della Mostra d’Oltremare. L’ultimo grande appetitoso boccone nel valzer delle nomine. La camera di compensazione che potrebbe servire per mettere un po’ di calma nel centrosinistra dilaniato - come sempre accade - quando si tratta di assegnare incarichi di un certo pregio. Molta la carne sul fuoco: la Mostra d’Oltremare, ma anche l’Arin, Anm e altro. La Mostra dunque. La Iervolino è presa da un lato dalla voglia di mettere un pontiere e lasciare al suo successore la briga di fare eventualmente nuovi cambi. Dall’altro mettere in campo un consiglio di amministrazione in grado di durare per l’intero mandato. Nel primo caso Ferdinando Morra, ex consigliere regionale è il nome più caldo. L’alternativa più operativa è Gaetano Cola, ex presidente della Camera di commercio e buon amico del sindaco. Quella politica è Gianfranco Nappi. Molto più defilata la candidatura di Nino Daniele, personalità che potrebbe tornare buona da spendere su altri fronti. Nomine che valgono tanto in termini di stipendi e di potere. Veniamo alla questione Arin. Cambierà forma non ci sarà più l’amministratore unico ma un cda di tre persone. Resterà presidente Maurizio Barracco, al suo fianco - in quota sinistra - ci sarà Peppe De Cristofaro perché sembra che l’alternativa Arturo Scotto, entrambi ex parlamentari, sia tramontata. La sostanza politica è che occorre tutelare il principio guida del sindaco e della sinistra: l’acqua deve restare pubblica. Il terzo nome lo dovrebbe esprimere il Pd o in alternativa la società civile. Quello che serve, per la Iervolino, è una figura proveniente da quel mondo che si sta battendo contro il decreto per la privatizzazione degli acquedotti.