Rogo e veleni, in fiamme la discarica del pentito

L'incendio nel sito di Vassallo, boss delle ecomafie. E' l'area al centro dell'inchiesta delle falde inquinate
31 maggio 2010 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Rogo nella discarica dei Vasslallo Giugliano. Fiamme nella discarica Novambiente di Gaetano Vassallo, il manager dei rifiuti pentito che ha raccontato venti anni di sversamenti illegali accusando politici e imprenditori. Fu lui a dichiarare che nella discarica Resit di Cipriano Chianese erano stati seppelliti anche i fanghi dell’Acna di Cengio: «Quando i topi si avvicinavano a quei bidoni - ha ricordato - morivano subito». Le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro negli accertamenti svolti dal geologo Giovanni Balestri, perito della Procura: è stata accertata la presenza di sostante cancerogene nella falda acquifera. Di qui la necessità di chiudere i pozzi ed evitare che i contadini della zona li utilizzino per irrigare i campi. Oggi l’assessore regionale Giovanni Romano sarà a Roma per accellerare la riscossione dei 50 milioni necessari per intervenire e bloccare quello che gli esperti definiscono «disastro ambientale». E la relazione del perito conferma che Vassallo aveva detto la verità: nella Resit sono stati seppelliti veleni arrivati da tutt’Italia. Ieri l’incendio è divampato per almeno tre ore nella sua discarica partendo da tre diversi focolai: sono bruciate le sterpaglie che la coprono. Per spegnere le fiamme i vigili sono rimasti al lavoro per più di tre ore. Le indagini dei prossimi giorni chiariranno se l’incendio, come sembra, sia stato di origine dolosa. Il pericolo corso è stato comunque grave. Il sito si trova a ridosso dell’impianto di biogas della Gesen: se le fiamme fossero andate avanti avrebbero messo a grave rischio di esplosione i depositi. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco con due autobotti. Sono intervenuti anche i vigili urbani del comune di Giugliano. Per entrare in discarica è stato necessario rompere i sigilli messi nel 2009 dalla squadra mobile di Caserta dopo che Vassallo aveva cominciato le sue confessioni. Ma non era ancora finita: nel pomeriggio un nuovo incendio, questa volta a Ponte Riccio nei pressi del campo 7 dove si vivono decine di rom. Questa volta a bruciare sono stati soprattutto copertoni e materiale di risulta: i vigili del fuoco sono rimasti al lavoro fino alla tarda serata. Stamattina interverranno la Asl e l’Arpac per caratterizzare quel che resta del materiale incendiato e dare il via alla rimozione. Quella tra Giugliano, Villa Literno e Castel Volturno viene chiamata «terra dei fuochi» proprio per i continui incendi che divampano bruciando balle e rifiuti di ogni tipo. Proprio alla Resit, la discarica che ha inquinato le acque, il commissariato per i rifiuti aveva accatastato balle sopra i rifiuti solidi urbani: i continui incendi hanno poi convinto gli esperti a stoppare i depositi.

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