Cava Vitiello, decisione rinviata la Provincia frena sull’apertura
Capasso (Pd): dimissioni pronte
onsiglio provinciale incerto sul destino della discarica di Terzigno. Nei giorni scorsi, infatti, l’assemblea guidata da Luigi Rispoli ha espresso un no vincolato all’apertura del secondo sito nel comune vesuviano: l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato approvato dopo una lunga discussione con 24 voti favorevoli e 9 contrari. Il testo impegna la giunta a proporre alle autorità competenti l’esclusione di Cava Vitiello dai siti destinati a ospitare una discarica, «anche come ulteriore stimolo al rapido raggiungimento degli obiettivi di riduzione della quantità di rifiuti da conferire in discarica». Una formula ambigua che, anche se sfumata rispetto al testo originale, non esclude una volta per tutte l’ipotesi dell’apertura. Eppure - accusa la minoranza - l’alternativa era sul tavolo. A insorgere è stato, in particolare, il capogruppo del Pd, Pino Capasso, anche sindaco di San Sebastiano, che ha fatto mettere ai voti il documento, stilato dai 13 sindaci del Parco del Vesuvio, che «esclude» categoricamente il perimetro del Parco dalle aree destinate a discariche. «Se un giorno sarà aperta - ha annunciato - non esiterò a dimettermi da primo cittadino». Peraltro ad opporsi all’apertura dello sversatoio era stato lo stesso presidente della Provincia Luigi Cesaro che aveva effettuato in precedenza una visita a sorpresa al sito ex Sari. Con lui l’assessore all’Ambiente Giuseppe Caliendo, i sindaci e i presidenti dei consigli comunali di Boscoreale (Gennaro Langella e Carmine Sodano), Boscotrecase (Agnese Borrelli e Francesco Sorrentino), Trecase (Gennaro Cirillo) e Terzigno (Domenico Auricchio e Stefano Pagano), i consiglieri provinciali Pietro Langella, Pino Capasso e Carlo Vaiano, il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio Ugo Leone e il prefetto Corrado Catenacci, amministratore della Sap.na.