Consiglio di stato, "Il ricorso Saba è stato bocciato"

Confremati i verdetti del Tar
Passaggio di cantiere, manca il certificato della Paciello
29 maggio 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino

No del Consiglio di Stato alla Ecologia Saba, la società di Ercolano definitivamente fuori dai giochi. Dopo due sentenze sfavorevoli del Tar Campania, anche il massimo organo giudicante nella tarda serata di ieri si è espresso negativamente contro la richiesta di sospensiva avanzata dalla società che dal 2008 gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. La Saba aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato per ottenere una sospensione del provvedimento di interdittiva antimafia (emanato nei suo confronti dalla Prefettura di Napoli lo scorso febbraio per presunte infiltrazioni camorristiche) fino all'udienza di merito, prevista per il prossimo mese di luglio. Se il tribunale avesse accolto la sua richiesta, la Saba avrebbe potuto continuare a gestire il servizio di igiene urbana a Caserta e negli altri nove comuni campani nei quali si era aggiudicata l'appalto. Vale a dire Marcianise, Arzano, Casalnuovo, Giugliano, Marigliano, Ottaviano, Sant'Antimo, Torre del Greco e Volla. Il verdetto negativo del tribunale invece conferma la rescissione dei contratti e obbliga la società a bloccare ogni attività sino all'udienza definitiva. Fa eccezione il caso Caserta dove la Saba è stata autorizzata dalla Prefettura a proseguire il servizio di nettezza urbana fino all'aggiudicazione della nuova gara. Ciò per scongiurare l'interruzione di un servizio di pubblica utilità e il rischio di una nuova emergenza rifiuti. Il nuovo appalto - della durata di appena sette mesi e del valore di circa sette milioni di euro - che avrebbe dovuto essere assegnato ad aprile, in realtà - dopo l'aggiudicazione provvisoria di qualche settimana fa - è ancora fermo al palo a causa dell'assenza del certificato antimafia della Paciello, la società di Casagiove che ha vinto la gara in Ati con la Ipi di Roma. Se infatti tre giorni fa Comune e Stazione unica appaltante sono riusciti ad ottenere la documentazione completa della società romana, non c'è ancora nessuna traccia invece del certificato antimafia di quella casertana. Il responsabile unico del procedimento attende buone nuove per lunedì prossimo ma visti i ritardi registrati sino ad oggi lo scetticismo mostrato dall'amministrazione comunale appare più che legittimo. Questa fase di stallo blocca infatti non soltanto la firma dei contratti ma anche il passaggio di consegne con la Saba oltre che le procedure fondamentali a dare il via al nuovo corso. Quasi certa oramai la scelta della piattaforma che ospiterà il parco veicoli e gli uffici. La Ipi di Roma sembra infatti intenzionata a farsi carico delle spese necessarie per riqualificare il sito comunale dell'ex macello in zona ex Saint Gobain.

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