La Ipi in regola ma la Saba spera nel ricorso
Il Comune di Caserta è entrato finalmente in possesso del certificato antimafia della Ipi, la società di Roma che ha vinto la gara per la gestione del servizio di igiene urbana. Ma l’aggiudicazione definitiva non potrà avvenire fino a quando non si otterrà anche la documentazione antimafia relativa all’attività della «Paciello», la società di Casagiove che ha partecipato in Ati con la Ipi. La stazione unica appaltante e la stessa amministrazione comunale sperano di ottenere informazioni utili in giornata ma resta un velo di scetticismo considerate le lungaggini burocratiche che hanno caratterizzato fino a oggi la vicenda rifiuti. Intanto, la Ipi, che a breve dovrebbe subentrare alla Ecologia Saba (il cui contratto è stato rescisso dal Comune per effetto di una interdittiva antimafia emanata nei suoi confronti dalla Prefettura di Napoli), ha formalizzato la volontà di disporre dell’area dell’ex macello, in zona ex Saint Gobain, come piattaforma per gli automezzi e uffici. Un sito che in realtà versa in condizioni di degrado e che dovrebbe essere bonificato. Un’operazione che, a quanto pare, il Comune ha intenzione di accollare alla società. «Nel contratto - spiegano all’ufficio tecnico - è scritto chiaramente che spetta alla società individuare il cantiere e attrezzarlo per i servizi da svolgere e che il tutto deve avvenire entro dieci giorni dalla stipula dell’atto». Se la giunta dovesse approvare la scelta del sito (per il quale la società dovrà versare un canone mensile) e la Ipi si accollerà le spese per la riqualificazione dell’area, l'ex macello potrebbe quindi diventare la nuova sede operativa del servizio di nettezza urbana. Ma i giochi potrebbero capovolgersi ancora una volta. È attesa per domani infatti la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Saba. La società di Ercolano, che per ben due volte si è vista respingere dal Tar Campania la richiesta di sospensione del provvedimento di interdittiva in attesa dell’udienza di merito, ha presentato un ricorso al massimo organo giudicante. Se il tribunale dovesse accogliere la richiesta, la Saba potrebbe continuare a svolgere il servizio di raccolta rifiuti in attesa della sentenza definitiva attesa per luglio. In tal caso il Comune sarebbe costretto a invalidare la gara, assegnata - seppure in via provvisoria - alla Ipi appena poche settimane fa. Si tratta infatti di una gara della durata di sette mesi (con la possibilità di proroga per un altro anno) del valore di circa sette milioni di euro. Intanto, l’ufficio Ecologia ha scovato in vicolo Caboto, nella frazione di Ercole, una montagna di oltre otto metri cubi di rifiuti abbandonati illegalmente nella notte tra il 22 e il 23 maggio. Su caso è stata presentata anche una denuncia alla Procura della Repubblica perché si sospetta che il materiale sia stato sversato qui da qualche impresa. Situazioni critiche sono state registrate ieri anche in via Sant’Antonio, via De Martino, via Vivaldi, Via Ferrarecce, viale Lincoln e persino corso Trieste mentre continuano a essere preda di cittadini indisciplinati le zone di confine come i galoppatoi di viale Carlo III, la Statale 7 per Maddaloni, la strada panoramica che conduce a Casertavecchia e le frazioni di Mezzano, San Clemente e Tredici.