Ecoballe, il sito resta sotto sequestro
Il sito per lo stoccaggio delle ecoballe di Pianodardine resta off limits. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino Daniela Cortucci ha, infatti, convalidato il sequestro preventivo disposto, in via d'urgenza, lo scorso 29 aprile, dalla Procura del capoluogo irpino. Nella sua ordinanza, il Gip evidenzia «la mancata predisposizione del necessario piano di abbancamento dei rifiuti», che avrebbe potuto legittimare «un pericoloso accumulo in altezza delle balle, incompatibile con la tipologia di fondazioni realizzata, con conseguente rischio di cedimento ed inquinamento delle sottostanti falde acquifere». Ma pure che «la situazione derivante dal decreto commissariale del 22 Aprile (in cui, sottoscritto dal generale Giannini, si disponeva il trasferimento a Pianodardine delle balle prodotte e giacenti in sovrannumero in tutti i Cdr della regione, ndr) necessitava di un'accorta valutazione dell'impatto che l'intervento avrebbe avuto sull'ambiente e sulla salute pubblica». La dottoressa Cortucci, inoltre, dichiara «assolutamente condivisibili» le argomentazioni della Procura «quanto al pericolo di incendi». A riguardo rileva «il mancato rilascio del certificato di prevenzione incendi», ritenendo inidonea «l'istituzione di un presidio fisso dei vigili del fuoco, la cui adeguatezza è ancora da verificare, anche alla luce di quanto rappresentato dal comandante provinciale dei vigili del fuoco, da cui risultano la presenza di un unico automezzo, la mancanza di un'idonea recinzione dell'area e le difficoltà di accesso al sito». Motivazioni che hanno spinto il gip a convalidare il sequestro preventivo disposto dalla Procura. Intanto, mentre in commissariato si continua a lavorare per superare gli ostacoli che ancora si frappongono al dissequestro del sito, gli amministratori dell'area, protagonisti di questa battaglia e intestatari del ricorso alla Procura, mostrano soddisfazione. «I nostri dubbi - evidenzia il sindaco di Prata Tenneriello - si rivelano sempre più fondati. Facciamo sì che l'ordinanza del gip rappresenti una tappa importante del percorso verso la provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Tutti i comuni devono essere uniti per perseguire quest'obiettivo». Nel frattempo, ieri pomeriggio, la provincia ha potuto tirare un mezzo sospiro di sollievo. Dopo oltre una settimana, infatti, il commissariato ha autorizzato l'evacuazione di tre compattatori di Fos dall'impianto Cdr di Pianodardine. Un segnale positivo che ha avuto il primo effetto di far riaprire i cancelli della struttura per i conferimenti di alcuni mezzi carichi di rifiuti. L'Asa e le altre società del settore sono riuscite a conferire circa 300 tonnellate di pattume che, da giorni, erano stoccate sui compattatori. A terra, invece, continuano a giacere oltre 2mila e 500 tonnellate di immondizia, di cui circa 700 nella sola città capoluogo.