«Riapriremo la ferrovia se sarà in massima sicurezza»
Montaguto. Per le Ferrovie dello Stato i servizi sulla linea Bari-Roma, nella tratta che interessa Benevento-Foggia, saranno ripristinati solo in condizioni di assoluta sicurezza per i viaggiatori. Questo vuol dire che non basta liberare la massicciata dal fango, ma essere certi di aver messo sotto controllo l'intero movimento franoso. Per il presidente dell'Università degli studi di Trento e del gruppo Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, a Montaguto bisogna, infatti, prima bloccare la frana e «poi il collegamento potrà essere ristabilito in tre settimane». Non è più un'ipotesi, dunque, la data del 10 giugno prossimo per il ripristino dei servizi (come avevamo anticipato), in coincidenza con l'introduzione dell'orario estivo delle ferrovie. Cipolletta ne ha parlato a Bari, a proposito della frana che da oltre due mesi e mezzo ha interrotto la linea ferroviaria tra Foggia e Benevento. Secondo il presidenre delle Ferrovie «siamo di fronte a un problema di assetto del territorio. Perché è una frana che non ha riguardato un punto specifico, ma è tutta un'area che sta venendo giù e che ha interrotto la strada e la ferrovia». «Noi - ha aggiunto - siamo pronti come Ferrovie dello Stato a ristabilire il collegamento anche perché la rottura dello stesso ci costa moltissimo». «Potrà essere un disagio insopportabile per i cittadini - ha rilevato - ma bisogna mettere al sicuro il territorio parché non si possono riaprire i binari e poi la frana continua a cedere» . «La Protezione civile - ha sottolineato - sta lavorando, e io spero che si riesca a risolvere in tempi ragionevolmente brevi la vicenda». «e si blocca la frana - ha concluso Cipolletta - in tre settimane siamo in grado di ristabilire il collegamento». Alla luce di queste caute dichiarazioni, diventa sempre più probabile l'arrivo nelle prossime ore del capo della Pprotezione civile, Guido Bertolaso, a Montaguto. Si tratta di verificare se l'andamento dei lavori consente di confermare i tempi indicati inizialmente dallo stesso Bertolaso (con qualche piccolo slittamento) o se le preoccupazioni di Cipolletta e dell'intero settore tecnico delle ferrovie siano giustificate. Certo, la frana non fa più paura come un mese fa. Ma mentre sul versante Greci-Savignano sembra sotto controllo, non può dirsi la stessa cosa nell'altro versante, dove continua a creare problemi e a tenere sotto pressione soprattutto i militari dell'undicesimo genio guastatori di Foggia. E questo nonostante sia perfettamente riuscita l'operazione di drenaggio orizzontale sul corpo della frana e sia quasi prosciugato il laghetto formatosi a quota 800 metri. È evidente, inoltre, che per il ripristino della strada statale si deve far riferimento a date ancora più lontane. Tutte le speranze dei residenti e degli operatori economici del territorio di poter utilizzare l'arteria con l'inizio della stagione estiva rischiano di naufragare. Si va verso un periodo di nuove sofferenze. Nel frattempo il commissario Mario De Biase è riuscito ad individuare e a occupare un nuovo sito per lo stoccaggio del terreno argilloso nelle vicinanze del km 42 della Statale 90 delle Puglie, mentre da Giovanni Maraia di «Ariano in Movimento» parte un altro appello alla rocura arianese per verifiche sui movimenti di terra nei pressi della frana. Iniziative in vista anche da parte degli ambientalisti. Non basta ripristinare i collegamenti ferroviari e stradali, ma bisogna dare certezza anche per l'Alta Capacità e a quanti da tempo sollecitano ristori fiscali. Gli annunciati incontri con i prefetti di Avellino e Foggia dei i commercianti del posto non avrebbero portato ancora alcun risultato.