Montaguto, il piano slitta sulla pioggia
Montaguto. Si fa strada l’ipotesi di ripristinare i servizi ferroviari sulla tratta Benevento-Foggia, e quindi tra Montaguto e Savignano, il 10 giugno prossimo, in coincidenza con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo delle Ferrovie. A causa delle ultime piogge c’è stata indubbiamente una maggiore difficoltà nel lavorare al piede della frana. La data fissata in precedenza per lunedì 31 appare quasi come una scommessa. Si aspetta, comunque, l’arrivo a Montaguto del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, per confermare o smentire questa ipotesi. Appare fondamentale un’intesa con Ferrovie dello Stato, Anas e Autorità di Bacino. Per il ripristino della bretella, ovviamente, bisogna immaginare una data ancora più lontana: la prima metà di luglio. Nel frattempo si lavora alacremente per mettere in sicurezza e rifare il tratto ferroviario invaso recentemente del terreno argilloso, per ridurre le pendenza della frana con nuovi terrazzamenti e per eliminare le acque superficiali, specie dal lato Est, proseguendo anche nel drenaggio orizzontale. L’ingegnere Angelo Pepe non nasconde il successo conseguito in questa singolare operazione messa in campo grazie a speciali apparecchiature elettroniche. «Sono stati quasi prosciugati - precisa - i laghetti laterali e soprattutto quello più grande e pericoloso, situato a monte. È un buon segnale. La frana si muove di meno, anche se sul lato del bivio di Montaguto sta facendo qualche nuovo danno». Il riferimento è a un vecchio fabbricato della famiglia Perazzo, ormai compromesso dall’arrivo del terreno argilloso. In vicinanza ci sono altri due fabbricati che si tenta disperatamente di salvare. Per i due coniugi, invece, già da tempo è a disposizione una casa nel comune di Montaguto. Con sollecitudine si punta anche a un altro obiettivo: occupare subito i nuovi terreni per lo stoccaggio. Questa mattina il commissario Mario De Biase prenderà possesso di altri due ettari di terreno situati di fronte al sito ormai saturo del Km 42. «Con l’occupazione di questo suolo - precisa De Biase - non si corre il rischio di uno fermo nel trasferimento del terreno. Mi auguro pure di poter disporre delle risorse necessarie per risolvere il pregresso e per garantire la continuità nei pagamenti alle imprese che da tempo lavorano al piede della frana». De Biase pensa ovviamente all’ordinanza che gli metterebbe a disposizione 800mila euro.