Scandalo assunzioni Asa, Maraia chiama la Procura

L'esponente della sinistra scrive al capo dei Pm
Oggi l'analisi del Prefetto
24 maggio 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Fare chiarezza sulle assunzioni poste in essere dall'amministratore delegato dell'Asa Sheila Chiusolo. È questo l'imperativo che numerosi esponenti politici e delle istituzioni si sono dati. È ormai opinione comune in molti osservatori che si tratti di «una procedura illegittima». E - mentre il consigliere di minoranza del comune di Avellino Giovanni D'Ercole sollecita ancora una volta la nomina di una commissione comunale di inchiesta e il presidente dell'assise cittadina Antonio Gengaro richiama la magistratura ad un intervento sulla questione - oggi potrebbe occuparsi della vicenda anche il Prefetto. Chiamato in causa dalla missiva- di diffida alla Chiusolo «dall'assumere alcuna iniziativa avente ad oggetto nuove assunzioni» - inviatagli per conoscenza dal presidente del soggetto liquidatore del Cosmari Av1 Walter Palermo, già oggi il rappresentante di Governo potrebbe convocare i vertici di Asa e consorzio per apprendere più nel dettaglio la situazione. Una nuova sollecitazione alla magistratura giunge, nel frattempo, da Giovanni Maraia di «Ariano in movimento». Il rappresentante politico del tricolle - prendendo materialmente carta e penna - ha inviato una formale richiesta per l'apertura di un fascicolo al Procuratore della Repubblica di Avellino. Maraia ha allegato copia degli articoli dei quotidiani che illustravano la denuncia pubblica della presunta illegalità consumatasi nella società. «Si chiede - scrive Maraia al Procuratore del capoluogo - di voler accertare se vi siano violazioni di legge riguardo dette assunzioni». Il rappresentante di «Ariano in movimento» chiede, altresì, «di essere informato in caso di archiviazione». Dunque, ritiene di aver fornito alla Procura una presunta «notizia criminis» sulla quale aprire un formale fascicolo d’indagine. E la vicenda potrebbe far registrare nuovi sviluppi. Anche perché non è da escludere che l'ad Chiusolo ponga in essere altri atti, nonostante la formale diffida operata da Palermo. Il presidente del soggetto liquidatore è intervenuto temendo «un nuovo colpo di mano» a seguito di una nota della Chiusolo che - non avendo ricevuto l'elenco dei lavoratori del Consorzio disposti a trasferirsi all'Asa - annunciava l'intenzione di «risolvere in maniera adeguata, per vie alternative, l'emergenza venutasi a creare». E' attesa, inoltre, una reazione del consigliere vice presidente dell'Asa Fernando D'Amore, la cui nomina - arrivata dal socio pubblico - è stata revocata da Palermo dopo le critiche mossegli per atteggiamenti che hanno «messo in discussione l'impegno a favore della stessa parte pubblica».

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