«A Chiaiano aria irrespirabile di notte»

La protesta dei residenti
La provincia: a Terzigno no a un nuovo sversatoio
22 maggio 2010 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

No unanime, seppure con diverse sfumature, alla seconda discarica di Terzigno. Ieri mattina visita a sorpresa al sito ex Sari del presidente della Provincia, Luigi Cesaro, dell'assessore all'ambiente Giuseppe Caliendo e dei sindaci e dei presidenti dei consigli comunali di Boscoreale (Gennaro Langella e Carmine Sodano), Boscotrecase (Agnese Borrelli e Francesco Sorrentino), Trecase (Gennaro Cirillo) e Terzigno (Domenico Auricchio e Stefano Pagano), i consiglieri provinciali Pietro Langella, Pino Capasso e Carlo Vaiano, il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone e il prefetto Corrado Catenacci, amministratore unico della Sap.na (Servizi ambientali provincia di Napoli spa). La delegazione ha ispezionato prima la discarica ex Sari e poi l'ex cava Vitiello che dovrebbe raccogliere 3.500.000 tonnellate di rifiuti. Gli amministratori hanno sottolineato la gravità della situazione, che, a loro parere, dovrebbe essere risolta con un'azione congiunta provincia-regione per cercare soluzioni alternative. «Dai lavori del consiglio provinciale di lunedì -ha detto dopo la vistia il sindaco Langella- mi attendo un voto che vada nella direzione d'impedire l'apertura della discarica ex cava Vitiello, la qual cosa, malauguratamente, sarebbe un'ulteriore disgrazia per la nostra terra». Contro la discarica a cava Vitiello si espresse anche la commissione petizioni della Ue in visita in Campania. E ieri anche il presidente del consiglio provinciale, Luigi Rispoli, ha segnato il suo no contestando anche il principio della provincializzazione che a suo parere non è attuabile «a causa della disomogenea distribuzione degli insediamenti abitativi all’interno della regione. Nella provincia di Napoli, che copre un’area molto ridotta, è concentrata la metà della popolazione regionale, mentre i territori delle altre circoscrizioni provinciali, molto più vasti, ospitano percentuali di abitanti molto minori. Occorrerà dunque partire da qui». E il consigliere Tommaso Sodano in un comunicato ha sottolineato: «quanto sia deplorevole la politica dei due tempi: non si può prima nelle aule votare a favore di provvedimenti che mortificano le proprie terre, trasformandole in sversatoi a cielo aperto e poi assumere atteggiamenti di apertura, seppur contradditori, nei territori di appartenenza. Non posso dimenticare che fin dall’inizio il partito che rappresento si è battuto con forza contro questo scempio perpetrato all’interno di un’area protetta ed a maggior ragione oggi, alla luce delle tante criticità emerse, ne chiede la chiusura immediata». Polemiche anche intorno al sito di Chiaiano: mentre i cittadini protestano per il cattivo odore che si avverte nella zona specialmente in alcune ore del giorno, il direttore di Legambiente, Raffaele Del Giudice spiega «Si ripete la medesima gestione delle discariche concepite da Bertolaso nel 2006. E questo è il motivo per il quale si impedisce alle associazioni e agli amministratori di entrare nei siti, saremo tutti felici di poter vedere il piano di gestione delle cave e che cosa realmente sa entrando nella discarica». E sullo stesso tema torna Pasquale Di Vaia che si è battuto contro l'apertura della discarica: «Per controllare quello che succede nella discarica abbiamo solo dei filmati rubacchiati, ma non possiamo controllare la situazione. Sarebbe importante aprire le discariche ai cittadini. Per controllare i rifiuti radiattivi, poi, sarebbe necerraria la costruzione di un tunnel che riveli la presenza di rifiuti radiattivi».

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