Decreto, slitta la «tracciabilità» dei rifiuti

21 maggio 2010
Fonte: Il Mattino

Rischia di slittare di due anni l'applicazione delle misure per la tracciabilità per le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi. Lo prevede un emendamento del relatore al decreto legge sulla semplificazione nella pubblica amministrazione approvato in commissione Affari costituzionale della Camera. «Per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi - si legge - che occupano fino a 10 dipendenti e che producono quantità annue di rifiuti pericolosi fino a 300 chili/litri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri)» previsto da un decreto legislativo del 2006 «entra in funzione a decorrere da due anni dall'entrata in vigore dal decreto» del ministero dell'Ambiente previsto dalla normativa attuale. Un rischio che la campania non può permettersi. «Se si ferma questo sistema di rilevazione - dice il neo assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano - non ho difficoltà a dire che si tratta di un grosso errore. Abbiamo ”Sitra” che nasce sulla base dell’osservatorio regionale. ”Sistri” è un sistema ancora più avanzato, ed è indispensabile. nel ciclo dei rifiuti uno degli anelli deboli è quello dei trasporti. La traccibilità con strumenti che applicano tecnologie informatiche wireless e gps consente di seguire l’iter del rifiuto fino a quando viene smaltito. E il settore trasporti è stato negli addietro a rischio e merita attenzione. le nuove tecnologie - dice Romano - vanno applicate proprio per ridurre gravi rischi ambientali».

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