Campania, la grana rifiuti passa a Berlusconi

Scoppia la rivolta a Chiaiano contro l'apertura di una discarica, a Napoli roghi e monnezza per strada. E il piano De Gennaro si avvia a un fallimento annunciato
6 maggio 2008 - Francesca Pilla
Fonte: Il Manifesto

Basta sostituire il nome Pianura con quello di Chiaiano, i numeri e le ragioni condivisibili o meno, per avere la stessa protesta, la stessa rabbia, i medesimi motivi che portano una comunità a rivoltarsi contro la proposta del commissario De Gennaro, sostenuta dal sindaco di Napoli Iervolino, di aprire una megadiscarica da 700mila tonnellate sulle colline del capoluogo campano. Ci risiamo. La settimana si preannuncia calda e le tensioni con le forze dell'ordine sono scoppiate già ieri, dopo tre giorni di occupazione del sito. Alberi sradicati, cassonetti divelti, cortei con donne e bambini, militanti del centro sociale Insugentia e consiglieri della Municipalità che comprende anche Scampia. E ancora barricate con materassi, carcasse d'auto e tre bus presi in ostaggio. Screzi con gli automobilisti, traffico in tilt, blocco della metro, contatti con i poliziotti, caccia all'uomo con telecamera che i manifestanti hanno identificato come un agente Digos in borghese. Tutto già visto, compresi i timori che nei prossimi giorni la tensione potrebbe salire con l'arrivo dei primi camion. Stesso refrain anche per l'emergenza in città. Tornano i cumuli di sacchetti, anche se contenuti: le 1100 tonnellate che giacciono attualmente in strada corrispondo a meno di un giorno di produzione metropolitana. Ricompaiono i topi, gli scarafaggi, la puzza, le foto della vergogna, la paura di risprofondare ancora nel tunnel della crisi, con l'aggravante che si va incontro all'estate, al caldo, al pericolo epidemie. Ma come è possibile? Cosa ha fatto il commissario in questi 100 giorni che scadranno dopodomani? Ha messo toppe, ha tentato di riaprire vecchie discariche, ha fallito su quelle nuove (Ferrandelle la pattumiera da un milione di tonnellate è stata appena sequestrata dalla magistratura). Ha mandato la spazzatura impacchettata in Sassonia, con costi esorbitanti, ma è servito solo a prendere fiato. E' stata individuata a Vallata nell'Alta Irpinia, dopo la sconfitta elettorale del vecchio Ciriaco De Mita la mega-discarica regionale ed «eco-compatibile», ma anche qui gli abitanti hanno detto no. La raccolta differenziata, fatta eccezione per i comuni ricicloni, non decolla nell'unica città che potrebbe fare la differenza: Napoli. Le campane, quando si trovano, sono sempre stracolme, i cittadini sono pronti e finalmente consapevoli, ma non si parte e non si forza la mano proprio in un momento strategico. I cdr sono già entrati in difficoltà, l'impianto di Caivano da diversi giorni lavora a un terzo della sua capacità, i siti di trasferenza sono stracolmi e non si sa dove portare le ecoballe. La discarica di Serre sarà satura tra due mesi, mentre restano senza «padroni» i cantieri del contestato inceneritore di Acerra. Intanto oggi l'Ue deciderà su una nuova procedura di infrazione contro l'Italia per la questione dei rifiuti in Campania.

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