Ex Consorzio Ce1, assunzioni sospette
L’ipotesi di reato avanzata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è gravissima: assunzione di personale a tempo indeterminato privo dei requisiti richiesti. Un quadro a tinte fosche quello che si preannuncia fra i dipendenti e i vertici dell’ex Consorzio CE1 per lo smaltimento dei rifiuti, ora confluito nel Consorzio unico di bacino Napoli-Caserta: ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, su ordine dei magistrati inquirenti, hanno disposto negli uffici dell’ex Consorzio Ce1 di San Potito Sannitico il sequestro dell’intera documentazione relativa a tutte le assunzioni effettuate nel 2008. Si tratterebbe, per lo più, di una decina di dipendenti tra operatori ecologici e personale amministrativo, assunto con contratto a tempo indeterminato, pur se in mancanza dei titoli richiesti per la tipologia di rapporto di lavoro. L’indagine a tutto campo, che adesso sta concentrandosi sulla spinosa questione delle assunzioni del personale in servizio dal 2008, è scaturita soprattutto a seguito della disastrosa gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Campania e in provincia di Caserta. Un aspetto - questo legato al ciclo integrato dei rifiuti - sul quale l’ex Consorzio di bacino Ce1 si è sempre caratterizzato, in positivo, proprio per l’alta percentuale raggiunta sul fronte della raccolta differenziata. Il sequestro di ieri mattina, in effetti, riguarda un troncone dell’indagine volto ad appurare esclusivamente la regolarità di alcune assunzioni effettuate nel corso della passata gestione. Ma proprio in materia di rifiuti, il marasma venutosi a creare con la costituzione del Consorzio unico Napoli-Caserta, ha creato a Piedimonte Matese, negli ultimi giorni, non pochi grattacapi all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Cappello. La raccolta differenziata porta a porta, infatti, è stata interrotta perché i titolari dei depositi, dove vengono ricoverati gli automezzi preposti al servizio di nettezza urbana, si sono rifiutati di aprire i cancelli agli operatori ecologici. Fra le motivazioni della protesta, il mancato pagamento di svariate mensilità dovute come corrispettivo dell’affitto dei capannoni da parte del Consorzio Unico. Nonostante la denuncia presentata dal sindaco Cappello, per interruzione di pubblico servizio, anche ieri la raccolta non è stata effettuata e i depositi degli automezzi sono rimasti chiusi. È stato possibile soltanto intervenire, in alcune zone del centro urbano, grazie ad una ordinanza con la quale le operazioni di ritiro verranno poi addebitate, in danno, al Consorzio stesso. Una situazione tutt’altro che vicina a una positiva soluzione.