Frana, slitta la riapertura della ferrovia
E Marcello Zecchino attacca il sindaco
È stato più cauto il sottosegretario Guido Bertolaso nel comunicare alle strutture confederali della Cgil, Cisl e Uil di Campania e Puglia e ai rappresentanti provinciali di Avellino e Foggia i tempi per la riapertura della ferrovia e della strada statale 90 delle Puglie. Di sicuro rimane l'impegno ad affrontare tutte le altre emergenze, compresa quella di aiutare il territorio ad uscire dal suo isolamento economico e sociale. In un lungo incontro svoltosi a Roma, Bertolaso ha leggermente corretto le date comunicate solo l'altro ieri ai giornalisti in occasione del suo ultimo sopralluogo a Montaguto. È vero che si sta lavorando costantemente e proficuamente per ripristinare la massicciata, i binari e la rete aerea, ma per la vera e propria ripresa dei servizi ferroviari (si dovranno effettuare anche delle prove di tenuta del tratto ) potrebbe occorrere una settimana o dieci giorni in più rispetto al 31 maggio. Discorso analogo per il ripristino della bretella. La previsione si allunga di altri trenta giorni. Non più entro la fine di giugno, ma entro la fine di luglio. A meno che non si riesca a bloccare subito, a seguito delle operazioni di drenaggio orizzontale, il movimento franoso. Rimane, invece, invariato il termine entro cui presentare e approvare il progetto definitivo di messa in sicurezza dell'intera area. Per questa operazione, che i tecnici della protezione civile stanno facendo insieme agli esperti dell'Università di Firenze, servono altri 60 giorni. Tutto ciò tranquillizza solo in parte le organizzazioni sindacali, che hanno chiesto ed ottenuto anche altri due importanti risultati: l'attivazione di due tavoli permanenti. Il primo che si può definire «tavolo interistituzionale» per vigilare sulla progettazione dell'Alta Capacità e per la promozione di iniziative a favore delle categorie danneggiate dal movimento franoso, in particolare commercianti e piccoli industriali della Valle del Cervaro. Il secondo tavolo è quello per il monitoraggio sull'andamento dei lavori e sul contrasto all'infiltrazione di attività camorristiche nell'area di Montaguto. Intanto sulla vicenda della frana si registra una dura presa di posizione dell’ex assessore provinciale, Marcello Zecchino: «Il sindaco di Montaguto è incapace di rappresentare i bisogni della cittadinanza e del territorio. In questi anni il sindaco, sebbene da più parti sollecitato, non ha mai convocato il Consiglio comunale su questo argomento. Ha preferito seguire una linea personale nella vicenda frana. Basta accedere al portale istituzionale del Comune per rendersi conto che non c'è traccia dei disagi. Per avere notizie occorre attingerle dalla stampa e dai Tg locali ma principalmente dal portale "montaguto.com". Non si può tollerare questo stato di cose; non si può più accettare questa assenza istituzionale. Occorre una svolta. Se così non fosse, le dimissioni del sindaco sarebbero inevitabili».