Condannati per furto e resistenza due manifestanti. Metrò e bus ancora bloccati
Rivolta e arresti, a Chiaiano regna il caos
Ancora una giornata di proteste a Chiaiano. Incontro in prefettura: si cerca una soluzione con i sindaci dell'area Nord
7 maggio 2008 - Vittorio Moccia (Fabrizio Geremicca)
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Via Santa Maria a Cubito alle 11 di mattina è una teoria di cassonetti e campane per la raccolta differenziata rovesciati e messi di traverso, a mo' di barricata. In cielo l'elicottero della polizia. A piedi, dalla metro di Chiaiano (chiusa per gran parte della giornata con gravi disagi per chi doveva raggiungere la zona ospedaliera) alla discarica,sono due chilometri. Un viaggio attraverso le due anime della protesta. La prima, determinata a resistere, ma aliena da gesti di teppismo, è quella che incarnano Elena Ciotola e Lidia Emma, laureate all'Orientale. «Questo è uno dei polmoni di verde di Napoli — dicono — e ci sono case molto vicine alla cava prescelta da De Gennaro. Se necessario, ci opporremo fisicamente alle ruspe».
Lunedì sera hanno conosciuto anche un altro volto della rivolta, quello di chi, nella mobilitazione, trova il pretesto perché esplodano aggressività gratuita, narcisismo e atteggiamenti militareschi. «Stavo tornando a casa dalla metro e ho avuto paura — ammette Lidia — Decine di motorini correvano all'impazzata, volti coperti dai passamontagna, prepotenza. Stavano per investirmi ». Sono ricomparsi ieri sera, al tramonto. Sono partiti dalla rotonda del presidio, direzione Marano: via Tagliamento, corso Cristoforo Colombo, corso Italia. Racconta Angelo Covino, un vigile urbano: «Ben lontano dalla cava, senza lo straccio di una motivazione, fosse pure quella di impedire con le barricate eventuali blitz nella discarica degli uomini di De Gennaro, hanno rovesciato cassonetti e costretto i commercianti a chiudere».
La polizia è rimasta a guardare, diversamente di quanto ha fatto la notte tra lunedì e martedì, quando due attivisti del centro sociale Insurgencia sono stati arrestati mentre erigevano una delle barricate che dovrebbe impedire l'accesso dei mezzi per l'allestimento dello sversatoio. Accusati di furto e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati processati ieri per direttissima e condannati a 4 e 6 mesi, pena sospesa. Solidarizza con i due ragazzi l'assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele: «E' una condanna che esaspera gli animi».
Proseguono intanto gli espropri dei terreni nei dintorni della cava, dove saranno realizzate strade ed altre infrastrutture. Carmine Di Guida, 55 anni, perderà almeno un ettaro coltivato a ciliegie di qualità. «Quella terra appartiene alla mia famiglia da secoli — racconta — Noi coltivatori stiamo vivendo un dramma economico ed emotivo ». Ieri incontro in Prefettura tra i sindaci dell'hinterland a nord di Napoli, i rappresentanti della VIII Municipalità e il prefetto Pansa. «L'apertura della discarica - fa sapere il presidente della Municipalità, Carmine Malinconico - non avverrà prima che siano effettuati i sondaggi tecnici». O forse, se si sceglierà la soluzione di forza, prima che si insedi il governo Berlusconi ed entri in carica il nuovo ministro degli Interni.
La polizia è rimasta a guardare, diversamente di quanto ha fatto la notte tra lunedì e martedì, quando due attivisti del centro sociale Insurgencia sono stati arrestati mentre erigevano una delle barricate che dovrebbe impedire l'accesso dei mezzi per l'allestimento dello sversatoio. Accusati di furto e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati processati ieri per direttissima e condannati a 4 e 6 mesi, pena sospesa. Solidarizza con i due ragazzi l'assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele: «E' una condanna che esaspera gli animi».
Proseguono intanto gli espropri dei terreni nei dintorni della cava, dove saranno realizzate strade ed altre infrastrutture. Carmine Di Guida, 55 anni, perderà almeno un ettaro coltivato a ciliegie di qualità. «Quella terra appartiene alla mia famiglia da secoli — racconta — Noi coltivatori stiamo vivendo un dramma economico ed emotivo ». Ieri incontro in Prefettura tra i sindaci dell'hinterland a nord di Napoli, i rappresentanti della VIII Municipalità e il prefetto Pansa. «L'apertura della discarica - fa sapere il presidente della Municipalità, Carmine Malinconico - non avverrà prima che siano effettuati i sondaggi tecnici». O forse, se si sceglierà la soluzione di forza, prima che si insedi il governo Berlusconi ed entri in carica il nuovo ministro degli Interni.