"Ferrovia, conto alla rovescia"
A fine mese ok per la linea ferrata tempi più lunghi per la statale
Montaguto. Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, è giunto per la quarta volta in un mese a Montaguto, per verificare l'andamento dei lavori alla frana, ribadendo la speranza di poter riaprire nei tempi previsti la ferrovia Roma-Lecce, ma anche per precisare di aver rimesso, dopo le vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto nei mesi scorsi, il mandato nelle mani del Presidente del Consiglio. Il suo obiettivo rimane quello di lavorare, come ha sempre fatto finora per risolvere i problemi, ma se il Governo dovesse pensarla diversamente, non avrebbe difficoltà a togliere il disturbo. La sua è stata, in effetti, una mattinata di inteso lavoro. La prima tappa al campo base allestito nell'area Pip di Montaguto dall'undicesimo genio militare di Foggia è cominciata, dopo un minuto di raccoglimento in memoria dei due militari italiani caduti in Afghanistan, con un vertice assieme ai militari, ai tecnici della protezione civile, delle ferrovie, dell'Anas, dell'Autorità di Bacino, al vice prefetto di Avellino Tizzano, al Questore di Avellino De Iesu, all'assessore provinciale all'Ambiente Gambacorta, al presidente della Comunità Montana dell'Ufita Ciasullo e al sindaco di Montaguto Andreano. Dopo le piogge intense degli ultimi giorni erano aumentate le preoccupazioni per il completamento dei lavori di ripristino della ferrovia entro la fine del mese di maggio. Ebbene, nonostante le difficoltà aggiuntive (la frana si sarebbe mossa sicuramente di più nelle ultime ore), si va avanti speditamente nell'operazione di rifacimento della massicciata, della sistemazione dei binari e della linea aerea. Dalla Puglia si preme continuamente per la ripresa dei servizi ferroviari. Per la strada statale ci vuole, invece, più tempo. Almeno un altro mese. Così come ci vogliono altri mesi per la messa in sicurezza dell'intera area della frana, al cui progetto si sta già lavorando con esperti dell'Università di Firenze. Ad ogni modo, il tentativo di avviare, dopo il drenaggio verticale anche quello orizzontale sul corpo della frana, non sarà rinviato. Se si riuscirà a ridurre la portata del fiume sul quale galleggia la frana sarà più agevole governare il fenomeno franoso. Intanto nei cantieri aperti presso la rete ferroviaria, al piede della frana e al bivio di Montaguto le maestranze si stanno impegnando al massimo, meritando il plauso generale. Anche il problema del reperimento dei suoli dove stoccare il terreno argilloso preoccupa di meno. Alcuni privati hanno offerto la disponibilità dei propri terreni. Insomma, si spera di ricevere adesso una mano dal bel tempo. Una buona piega, inoltre, ha preso sicuramente la vicenda relativa al bambino di sei anni, affetto da una particolare patologia, che non può sopportare la polvere che si alza nei pressi della sua abitazione, situata in vicinanza di un cantiere. Bertolaso, ricevendo i suoi genitori, ha disposto l'immediato trasferimento dell'intera famiglia, attualmente in un albergo, ma successivamente in un'abitazione di Montaguto. Positivo è risultato anche l'incontro con alcuni ambientalisti che hanno prospettato la costituzione di un comitato locale di controllo sull'andamento dei lavori, mentre alcuni operatori economici che già in altre occasioni avevano chiesto a Bertolaso di prevedere misure di ristoro, sono stati invitati a definire i dettagli delle loro proposte con i Prefetti di Avellino e Foggia. Nella mattinata di oggi, infine, Bertolaso incontrerà a Roma una delegazione irpina delle organizzazioni sindacali. In discussione c'è la redazione di un progetto che possa consentire a questo territorio di uscire dal suo isolamento economico e sociale.