Il giallo dell’inceneritore. Ferma ad Acerra la linea 1

24 maggio 2010 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli

Rifiuti, che estate sarà? «Difficile, molto difficile». Nessuno dice di più. Il pessimismo si diffonde nel nuovo circuito politico, tra Regione e Provincia. Si comincia ad Acerra. La linea 1 delle tre è ferma da aprile, stop fino a giugno. Ma i tecnici sgonfiano il giallo dell´inceneritore: «Non c´è da preoccuparsi». Allarmano invece i debiti. Bertolaso sembrava avesse risolto tutto. Ma ha dimenticato di chiudere i conti. Il governo lascia debiti per oltre 20 milioni. «Styr e discariche sono allo stremo».
È stato un tema elettorale vincente. Decisivo in Campania. Chiuse le urne, riappare l´emergenza. Il primo punto critico è Acerra. Il sindaco Esposito ha sospeso i rappresentanti dell´Osservatorio per attriti con Roma. Nella relazione dell´11 marzo c´è una traccia. «Si è verificata una anomalia di misura per un guasto dello strumento di misura». Si scopre che il certificato della Commissione di collaudo attende «documenti afferenti analisi richieste». Ma “Partenope Ambiente” assicura che «è corretto il funzionamento dell´impianto».
Due tecnici in rigoroso anonimato spiegano il guasto. Primo ingegnere: «Crepa all´interno della camera di combustione. Un errore nella camera refrattaria. Ma è frequente in impianti sollecitati ad alte temperature». Secondo ingegnere: «Niente di grave. Una perdita di acqua. Come se si fosse rotto un piccolo tubo». Era già prevista la manutenzione ordinaria, è diventata straordinaria. Irreperibile il dirigente Luca Buonomo di “A2A” per una versione ufficiale. Acerra brucia 1300 tonnellate e non 2000, i due terzi. Peggio le discariche. Chiaiano è gestita da “Ibi”, presidente Daniela D´Amico. Società che attrezzò Savignano Irpino. «Siamo al 45 per cento», dicono a Chiaiano. C´è posto per i rifiuti di Napoli e Marano nei prossimi 15 mesi. Ma la crisi è economica. Il credito supera i 5 milioni. «Discarica aperta finchè regge la famiglia D´Amico», riferiscono i 50 dipendenti. La discarica da 150 mila tonnellate dovrà ingoiarne 850 mila. Opera in condizioni di sicurezza, con uno strato di terreno e disinfettante dopo ogni colata. «Non c´è cattivo odore, quindi Ibi lavora bene», confermano i tecnici. Ma tardano i soldi di governo e Provincia. Come a Terzigno, crocevia dell´emergenza. Il nuovo sindaco, Antonio Auricchio, ha giurato che vieterà l´apertura della seconda discarica, aspetta che sia colma la “Sari”. Per la “Vitiello” c´è il suo patto d´onore con gli elettori. «Berlusconi mi deve un favore, e deve farmelo ora». Fu Auricchio a cedergli gratis il simbolo “Popolo della libertà”. Difficile reperire un´altra discarica in zone diverse, Terzigno avanza 2,6 milioni di euro, 5 Chiaiano, 8-9 gli Styr di Tufino e Giugliano. Si rifà Caivano con Acerra. Con altre forniture, il debito supera i 20. Fallisce il concetto di perimetro provinciale. Napoli con 3 milioni (3 mila tonnellate al giorno, 1400 nella sola città) ha l´8 per cento della Campania e il 65 della produzione rifiuti. Chiedono già a Caldoro di rivedere il sistema. Oggi consiglio provinciale straordinario. Ma l´estate è già qui.

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