Montaguto, ora s'indaga sulla frana

Ai raggi X della procura gli interventi effettuati negli ultimi quattro anni
16 maggio 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Frana di Montaguto Ariano Irpino. La magistratura arianese indaga su Montaguto. Si era capito da tempo che si potesse aprire da un momento all'altro un'indagine giudiziaria sulla frana di Montaguto. Destarono, infatti, sensazione le dichiarazioni che fece circa un mese fa il governatore della Puglia, Vendola, in occasione della sua venuta a Montaguto. Invitando le istituzioni a vigilare su possibili infiltrazioni malavitose, Vendola non fece altro che indicare alla magistratura un impegno preciso da portare a termine. In quella stessa occasione il prefetto Blasco confermò l'attivazione di un osservatorio per evitare infiltrazioni camorristiche. Essendo stati spesi già circa quattro milioni di euro e dovendosi impegnare risorse ancora più consistenti, ci sarebbe stato sicuramente qualche interesse della malavita a operare in zona. Da allora sono seguite anche denunce di ambientalisti e di privati cittadini che hanno sempre evidenziato ritardi incomprensibili nell'esecuzione dei lavori e spreco di risorse, visto che da circa quattro anni la frana continua a camminare, non si contano più le interruzioni sulla bretella della statale 90 delle Puglie e, da ultimo, è stata chiusa anche la ferrovia. A tutto ciò è seguito qualche settimana fa anche un blitz nei cantieri nel versante Greci-Savignano dei carabinieri di Ariano e dell'Ispettorato del Lavoro con l'acquisizione di documenti relativi alle imprese e ai lavoratori impiegati. Adesso c'è, però, l'ufficialità. La Procura di Ariano ha aperto un fascicolo sulla frana di Montaguto. Il procuratore capo, Luciano D'Emmanuele, ha delegato alla Forestale il compito di acquisire una serie di atti relativi alla gare di appalto, all'affidamento dei lavori e svolgimento degli stessi negli ultimi quattro anni. Al momento non ci sono persone indagate. «Quelli in corso - precisa il procuratore D'Emmanuele - sono indagini preliminari. Stiamo agendo di ufficio e su alcune segnalazioni. L'intento è quello di capire come sono stati affidati i lavori e con quali procedure. Si tratta di capire perché con le risorse impiegate non si sia riusciti a tenere sgombri dalla frana strada statale e ferrovia. Siamo, ovviamente, alle battute iniziali. Non posso aggiungere altro. Se ci saranno sviluppi, l'opinione pubblica sarà informata nei modi dovuti». Dichiarazioni con lo stesso tenore sono state rilasciate ieri dal procuratore D'Emmanuele anche ad una trasmissione radio della Rai. In effetti il procuratore capo di più non poteva dire. È evidente che se dovessero emergere irregolarità o abusi nell'affidamento dei lavori, potrebbero scattare ipotesi di reati come turbativa d'asta, falso, concussione e corruzione. Di certo passeranno sotto la lenti di ingrandimento le attività svolte negli ultimi anni, la scelta delle imprese, i fallimenti nelle prime operazioni di svuotamento del lago e soprattutto gli appelli e le indicazioni di esperti sui rischi connessi al tipo di lavori in corso. Insomma, si vuole fare chiarezza su una vicenda che da troppo tempo non solo provoca disagi e danni ai residenti e agli operatori economici, ma anche sconcerto per le incertezze legate al futuro. A tutt'oggi, infatti, non si sa quando potrà essere utilizzata la strada statale. La conferma dell'indagine giudiziaria su Montaguto è stata salutata con favore dagli ambientalisti e dalle amministrazioni locali.

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