Rifiuti, due mesi per la manutenzione dello Stir
Migliorare l'impiantistica per diminuire la quantità di rifiuti da portare a discarica. È questo l'obiettivo degli interventi di manutenzione straordinaria che stanno interessando gli Stir (ex Cdr) della Campania. L'attività di revisione e ristrutturazione in corso - ormai da una settimana - anche presso l'impianto di Pianodardine è stata illustrata nella mattinata di ieri alle organizzazioni sindacali dal generale Francesco Russo e da Michele Mirella di IrpiniAmbiente. I lavori costeranno circa due milioni di euro - finanziati dalla struttura commissariale che ha disposto e coordina l'intervento - e verranno messi in opera in un periodo che varia tra le otto e le dieci settimane. Il fermo della struttura sarà, dunque, prorogato rispetto ai tempi inizialmente annunciati. Non sarà aperta, però, alcuna procedura di cassa integrazione. I 53 dipendenti continueranno ad operare - a sostegno dell'attività di manutenzione straordinaria - all'interno della struttura. L'intervento non varierà i processi lavorativi che, finora, hanno contraddistinto l'attività dello Stir. Verrà rimesso in funzione il separatore balistico, capace di migliorare la qualità del cdr (combustibile da rifiuto) prodotto, attraverso la diminuzione delle imperfezioni. L'impianto principale - di tritovagliatura - sarà oggetto di un'attività di revisione tecnica e ristrutturazione che consentirà un utilizzo ottimale di entrambi i nastri di lavorazione. Considerando la non eccessiva quantità di rifiuto - frazione inorganica della raccolta differenziata - in entrata resterà stabilmente in funzione solo uno dei due nastri. L'altro sarà tenuto come riserva. L'obiettivo dell'intervento predisposto dalla struttura commissariale è quello di migliorare la qualità del prodotto al termine della lavorazione. Un fine ottenibile, però, non solo mediante gli interventi tecnici in corso, ma perseguibile anche con la riduzione delle impurità - attraverso una raccolta differenziata sempre più spinta - del prodotto (frazione inorganica) in entrata nella struttura e una lavorazione sempre più attenta e scrupolosa. Molto importante ai fini del risultato è, infatti, pure la selezione manuale che segue la prima fase della tritovagliatura. L'ottimizzazione dell'intero percorso garantirebbe la produzione di una percentuale tra il 15 e il 20% di cdr che potrebbe essere utilizzato anche in forni industriali. La grossa parte del combustibile da rifiuto verrebbe sempre trasferita all'inceneritore di Acerra.