Meta di Sorrento

Griglie bloccate liquami in mare scatta l'allarme

In tilt il sistema per filtrare le acque reflue, il guasto segnalato alla procura
15 maggio 2010 - Francesco Aiello
Fonte: Il Mattino

Meta. Da barriera per limitare lo scarico in mare dei rifiuti, a causa primaria dell’inquinamento del mare della Costiera. Sorte peggiore non sarebbe potuta toccare alla griglia installata a Punta Gradelle con il compito, in attesa che si costruisca il depuratore, di filtrare i liquami fognari immessi nella condotta sottomarina. A conclusione di una serie di indagini e sopralluoghi, infatti, i militari della guardia costiera di Vico Equense, coordinati dalla capitaneria di Castellammare, guidata dal capitano di fregata Demetrio Antonio Raffa, hanno scoperto che la presenza di acque maleodoranti di colore marrone lungo il tratto compenso tra Vico Equense e Meta «è da collegare presumibilmente alla mancata pulizia da parte della ditta preposta delle griglie di raccolta dei liquami poste sopra la condotta fognaria sottomarina che si estende dalla scogliera sottostante la galleria in cemento in prossimità del costone di Punta Gradelle arrivando direttamente in mare fino a circa ottocento metri dalla costa». Da qui la comunicazione di quanto scoperto alla procura della repubblica di Torre Annunziata per la verifica di eventuali responsabilità di natura amministrativa o penale. «Contestualmente è stato intimato al responsabile della ditta incaricata di provvedere ad horas alla capillare pulizia delle griglie in questione al fine di arrestare l’inquinamento in corso e così far riprendere il regolare funzionamento dell’impianto di smaltimento», si legge nella nota diffusa dalla capitaneria di porto. In pratica, stando ai risultati dei primi accertamenti pare che l’impresa incaricata dalla Gori, la società che gestisce il ciclo delle acque in tutta la penisola sorrentina, di tenere pulito l’impianto di Punta Gradelle non eseguisse con la necessaria cadenza gli interventi di manutenzione necessari a garantire il perfetto funzionamento della griglia. «Siamo grati agli uomini della capitaneria di porto per il loro impegno sul fronte della tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Quello che è emerso in questi giorni fornisce una spiegazione preoccupante al problema dell’inquinamento che ormai da molti anni compromette la qualità delle acque in uno dei tratti di costa più famosi e frequentati», dice il sindaco di Meta Paolo Trapani. Pur trovandosi in territorio di Vico Equense, infatti, le conseguenze della mancata pulizia delle griglie della condotta sottomarina, si fanno sentire soprattutto lungo il litorale di Meta, nel tratto compreso tra la marina di Alimuri e il porto. Il perché è presto spiegato: qui si trovano le spiagge più ampie dell’intera costiera e qui ogni estate, soprattutto nei fine-settimana, si danno appuntamento anche ventimila bagnanti al giorno. Facile comprendere, dunque, che per la soluzione definitiva del problema-inquinamento si confida nel completamento e nell’entrata in funzione del depuratore, i cui lavori sono attualmente incorso proprio nell’area di Punta Gradelle.

Il depuratore atteso da vent’anni sarà pronto solo tra cinque

Sebbene il progetto originario risalga a due decenni fa i lavori per il depuratore di Punta Gradelle sono cominciati nel marzo del 2008. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata l’associazione temporanea di imprese costituita dal Consorzio Ravennate (capogruppo) con le imprese del Gruppo Intini, Sidi spa e Intini Angelo Srl Il progetto attuale, prevede la realizzazione di un impianto a servizio dei comuni di Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello e Sorrento, capace di soddisfare le esigenza di una popolazione di quasi duecentomila abitanti. Il depuratore, proprio per non alterare lo stato dei luoghi dove sorge, sarà interamente allocato all’interno di una nuova galleria da realizzarsi lunga 290 metri e larga 15 metri. Il costo complessivo dell’impianto è di 57 milioni di euro e rientra tra le somme previste nell’accordo di programma quadro stipulato dalla Regione con i ministeri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole, delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico. L’unico aspetto critico, al momento, è rappresentato dalla durata degli interventi che, salvo ritardi, è stata stimata in circa cinque anni.

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