"Centrale in zona abitata? Si sapeva"
Energy Plus non si arrende e ieri, nell’ultimo giorno possibile, ha risposto al ministero per l’Ambiente che il 6 maggio aveva annunciato la visita degli ispettori nell’area in cui è prevista la realizzazione della centrale termoelettrica. Motivo della visita una verifica delle distanze e della presenza di abitazioni prima di accordare l’Autorizzazione integrata ambientale necessaria al funzionamento dell’impianto. L’amministratore delegato di Energy Plus Christian Frère, avverte che è lo stesso ministero che: «Nel decreto Via 547/2004, evidenzia che ”per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici e l’uso del territorio: il territorio interessato dal progetto è attualmente caratterizzato da un’estesa antropizzazione, collegata sia ad insediamenti ed infrastrutture, sia ad attività produttive”, in tal modo esplicitamente riconoscendo la presenza di nuclei abitati anche in prossimità della Centrale». Frère parla di «correttezza, completezza e adeguatezza tecnico-progettuale» del decreto Via. Conclude che «anche sotto il profilo prettamente tecnico, l’unico motivo ostativo preannunciato dal ministero è privo di concreto riscontro e di reale fondatezza». Per questo Energy Plus chiede al ministero di voler riesaminare proprio quel motivo ostativo annunciato con la comunicazione del 6 maggio e di concludere favorevolmente il procedimento, rilasciando il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale relativa «all’autorizzata centrale termoelettrica da realizzarsi nel Comune di Salerno». Quindici pagine di osservazioni entrano anche nel merito della richiesta di osservazioni fatta, secondo l’azienda, in una fase ancora istruttoria e non decisoria, quindi prematuramente. Non solo, Frère risponde, a proposito della conferenza di servizi dell’8 aprile, di cui si era parlato come di una riunione da cui era uscito un parere ”prevalentemente negativo” sull’Aia. Frère afferma che, al contrario, in quella sede, quattro furono i pareri positivi (Regione Campania, ministero della Sviluppo, ministero dell’Economia e Ispra, un istituto del ministero per l’Ambiente), mentre tre erano stati quelli negativi: Comune di Salerno, Provincia di Salerno e ministero della Salute. Ancora le osservazioni della Energy Plus si concentrano sull’assessore all’Ambiente del Comune di Salerno Gerardo Calabrese, che indica come non legittimato ad esprimere un parere sanitario come delegato del sindaco Vincenzo De Luca. Ma il nodo resta quel passaggio sulla necessità, affermata dagli ambientalisti, della inesistenza di abitazioni in un raggio di 600 metri dal punto individuato per la costruzione e, quindi, in questo caso, l’area della ex Ideal Standard. Il Comune di Salerno calcola che in quel raggio di metri vivono invece ben 738 persone e l’assesore Calabrese ritiene che: «È come uno dei piccoli paesi italiani ed è come andare a costruire la centrale nella piazza di questo paesino». Il ministero aveva invitato la società napoletana Energy Plus a presentare osservazioni su questa materia corredate da documenti, entro dieci giorni. Tutto prima che potesse arrivare il diniego formale. Per l’assessore Calabrese si trattava solo di un passaggio formale, dal momento che Energy Plus, riteneva, non avrebbe potuto fare nessuna osservazione carte alla mano in presenza di calcoli ben precisi e di cifre incontrastabili.